Il Responsabile del settore giovanile nerazzurro spiega la chiave del successo di un vivaio così florido
“Il segreto? La continuità. Lavorare nel settore giovanile richiede tempo e una progettualità a lungo termine, oltre a persone dedicate in toto. Prima di me c’era Mino Favini, mentre io in passato ero in altre società: ci vuole una certa specializzazione per far crescere i giovani, è una piccola… missione”. Così, il Responsabile del settore giovanile dell’Atalanta, Maurizio Costanzi, spiega a ‘Il Corriere dello Sport’ come si crea una rosa di successo.
Forti sul terreno di gioco, ma non solo: “Abbiamo una quarantina tra segnalatori e osservatori dedicati al vivaio e portiamo avanti un’opera di selezione assai attenta […] I ragazzi alla ‘Casa del Giovane’ sono seguiti da tutor in costante contatto con gli insegnanti. In più abbiamo il premio Brembo che viene assegnato a quelli che si distinguono per i loro risultati sui libri. Il campo non è tutto“.
Insomma, la ricetta ‘made in Atalanta’ è chiara: “Noi dirigenti cerchiamo di lavorare a stretto contatto con le famiglie e la scuola. Perché, ripeto, è importante far crescere ottimi giocatori, ma è fondamentale tirar su uomini con principi sani“.