Secondo uno studio della Uefa, una squadra è colpita in media da circa undici infortuni gravi a stagione, tanti quanti quelli registrati dai bergamaschi in tre anni
C’è grande amarezza in casa Atalanta per l’infortunio di Duvan Zapata. L’attaccante colombiano sta vivendo un grande periodo di forma e realizzativo e il ko avvertito in nazionale costringerà mister Gasperini a studiare nuove varianti. La prima è la “promozione” a titolare del connazionale Luis Muriel che ha già dimostrato di trovarsi molto bene in un certo tipo di contesto tattico.
Detto questo, l’infortunio di Zapata, priva l’Atalanta di un giocatore cardine e per di più in un momento in cui la squadra dovrà affrontare ben sette partite nell’arco di 23 giorni. Ma come sottolinea L’Eco di Bergamo, la Dea può ritenersi tutto sommato fortunata. Durante la gestione Gasperini, infatti, i nerazzurri non hanno patito particolari infortuni. Timothy Castagne è andato ko per la rottura del menisco, ma in un periodo con pochi infortuni, Muriel è rimasto ai box per un paio di gare ma solo per una tonsillite. In sostanza è stata confermata una tendenza palesata in passato, visto che l’anno scorso gli unici ad avere guai fisici di una certa entità sono stati Marco Varnier (che nelle prossime ore saprà se avrà subito la seconda rottura del crociato) e Rafael Toloi, rimasto ai box per gli ultimi tre mesi per un problema alla caviglia.
Uno studio Uefa dice che una squadra, in ogni stagione, è colpita in media da circa undici infortuni gravi, vale a dire con una prognosi superiore ai ventotto giorni, quanti l’Atalanta ne ha subiti dal campionato 2016/17 a oggi. Insomma, c’è poco da lamentarsi.
