Il dirigente torneo all’Udinese: “Le prime quattro posizioni non cambiano. L’esperienza in Champions League farà crescere i nerazzurri”
Non sarà una partita come le alte per Pierpaolo Marino. Dopo tanti anni a Bergamo e l’esperienza da commentatore TV, l’ex dirigente nerazzurro ha fatto ritorno nella sua Udine per vestire i panni responsabile dell’area tecnica dei bianconeri a 15 anni dalla fine della sua prima esperienza. Marino, comunque, è sul pezzo anche quando si parla di Atalanta, col mondo dei bergamaschi fortemente concentrate sull’avventura in Champions League: “La Champions è un mondo diverso. Se non hai giocatori che ci hanno già giocato paghi l’impatto con uno stress pazzesco. L’Atalanta ha pagato vistosamente a Zagabria, poi è migliorata perdendo per una casualità con lo Shakhtar, e a Manchester io ho visto mezzora tra due squadre che sembravano di pari livello. Non mi stupirei se ora l’Atalanta facesse sette punti nelle ultime tre partite e se non succederà comunque queste gare in Champions diventeranno tanta esperienza in vista della prossima stagione“.
“L’Atalanta può puntare alla qualificazione in Champions anche questa stagione – ha detto a L’Eco di Bergamo -. Francamente non vedo come l’Atalanta possa uscire dalla zona Champions. Oggi le prime quattro posizioni sono delle squadre che secondo me le occuperanno anche a fine stagione e credo che le differenze di valori rispetto alla Juventus si siano ridotte. L’Atalanta sarà la mina vagante nella lotta per lo scudetto. Non ha pressioni, gioca sempre per vincere, l’esperienza internazionale le dà ancora più forza in campionato“.
Domani mancherà un altro ex, Duvan Zapata, e per l’Udinese sarà un vantaggio: “Torno a Bergamo per la prima volta dopo quattro anni, ho sempre evitato anche di venire a seguir partite dalla tribuna. Ma so già che mi sentirò come a casa, vedrò tanti amici. L’Atalanta è una big ormai, la mia Udinese è lì sul crinale, in corsa tra la parte sinistra e destra della classifica. La nostra solidità difensiva è ormai una certezza. Nell’orchestra Atalanta i giocatori decisivi sono sempre più numerosi“.