L’ex centrocampista nerazzurro ha parlato della gara di sabato contro la Fiorentina e del Gewiss Stadium rimodernato

Il centrocampista che nel 1993 segnò il gol storico che sancì l’ultima e storica vittoria in casa della Fiorentina, Carlo Perrone, domenica era allo stadio e ha così commentato all’edizione odierna de L’Eco di Bergamo la gara degli 11 di Gasperini contro il Genoa: “Domenica la squadra è stata un po’ meno brillante del solito, non ha avuto quell’intensità che la contraddistingue. Ma a tratti si è notata comunque la grande potenzialità, nonché la mentalità coraggiosa dell’Atalanta. E diamo i meriti al Genoa, che ha giocato una partita superiore ai propri standard”.

GEWISS STADIUM. “Volevo venire al Gewiss Stadium da tempo, per diversi motivi. Oltre a seguire dal vivo questa squadra così brillante, ero curioso di vedere lo stadio in cui ho giocato dopo il restyling: la nuova curva è bellissima, avevo anche pensato di andare lì a vedere la partita. È stato per me emozionante: un tuffo nel passato, Atalanta e Bari sono le squadre a cui resto più legato”.

ULTIMA VITTORIA DAI VIOLA. “Ho in mente perfettamente quella partita, perché mi viene rammentata ogni anno per via di questa lunga astinenza. Rambaudi che mi serve quella palla, io che batto Mareggini con lo scavino: ma servì fortuna per vincere. Non dico che fu un furto, ma prendemmo i tre punti in contropiede e andò tutto bene”.

GOLEADA. “Io credo che, escluse le big, ormai nessuno osi affrontare l’Atalanta a viso aperto, indipendentemente dal fattore campo: altrimenti, si finisce per prendere una goleada, come è successo al Torino in casa sua e a Milan e Parma a Bergamo. Probabilmente è solo una casualità”.