L’ex calciatore dell’Atalanta torna sulla sua esperienza in nerazzurro, un rapporto speciale con la maglia della sua città
“Sin da piccolo è stato un gioco che mi ha appassionato, passavo ore a giocare a calcio, poi ho fatto un paio di anni nella squadra della parrocchia del paese di Dalmine, e sono stato intercettato dalle giovanili dell’Atalanta. Lì ho iniziato la mia storia. Prima era solo un divertimento, poi all’Atalanta è stato più professionale”. Parola dell’ex calciatore della Dea Fabio Rustico, intervistato da Tmw.
Insomma, un ricordo indelebile nella vita di Rustico, grazie anche all’apporto dell’allora tecnico Emiliano Mondonico: “Da parte del mister ci fu una scommessa, e poi anche un pizzico di fortuna. Si infortunarono sia Mirkovic che Carrera e questa cosa lo obbligò a buttarmi in campo. Lui diceva che la partita si vinceva in dieci duelli, uno contro l’altro e quindi impostava molto su questo lato il lato motivazionale. Così faceva rendere il giocatore al meglio. Ricordo quando ci controllava alla bilancia, davvero teneva sempre alta la tensione”.