Per garantire che non ci siano nuovi contagi, verranno fatti numerosi esami diagnostici per giocatori e arbitri e ritiri in centri sportivi sanificati
Prove di ripartenza per il calcio italiano. Al di là di alcuni presidenti che continuano a dichiararsi non favorevoli alla ripresa delle ostilità, la linea guida della Figc è quella di riprendere i campionati quando le condizioni lo permetteranno. Per questo la Federcalcio ha allestito una vera e propria task force per studiare un piano che permetta ai club di tornare al lavoro (dopo il 13 aprile) e agli organi competenti di stilare un calendario di massimo.
Per garantire che non ci siano nuovi contagi, verranno fatti numerosi esami diagnostici per giocatori e arbitri che hanno avuto il coronavirus e ritiri in centri sportivi sanificati. I tempi di ripartenza potrebbero essere più chiari venerdì, quando il presidente della Figc, Gabriele Gravina, si confronterà con il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora.
“Se e quando dovessimo avere luce verde per una graduale ripartenza, il mondo del calcio si deve far trovare pronto – ha detto Gravina -. È questo lo scopo del lavoro svolto dalla nostra Commissione medica, e a tal proposito ringrazio tutti gli esperti che hanno aderito al nostro invito. Per il ruolo che il calcio ricopre nella società civile italiana, sono convinto che potremo dare un contributo importante a tutto il Paese“.