L’ex difensore nerazzurro: “Lo 0-3 Kharkiv è una pagina di storia. La finale di Coppa Italia con la Lazio è una sconfitta che brucerà a lungo , avremmo meritato la Coppa”

Se c’è una squadra che ha segnato la vita professionale e personale di Andrea Masiello quella è l’Atalanta. In nerazzurro, il difensore ha toccato vette altissime, come il gol all’Everton in Europa League o lo storico match di Kharkiv che è valso la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Ma non solo. La storia tra il calciatore ex Bari e il club è stata intensa e l’addio non poteva che essere sofferto: “È stata una scelta sofferta, presa di comune accordo. Premetto che con l’Atalanta mi sono lasciato bene, però non è mai semplice stare fuori: a 34 anni volevo essere ancora protagonista e non avrei mai voluto rappresentare un peso per nessuno“.

“Lo 0-3 Kharkiv? È stato il match più importante di sempre, per me e il club: la qualificazione è storia. Eravamo carichissimi già in ritiro, volevamo farcela. E non ci siamo fatti intimorire da niente e nessuno. Io stavo bene, nonostante non giocassi da mesi – ha detto a La Gazzetta dello Sport -. La finale di Coppa Italia con la Lazio è una sconfitta che brucerà a lungo. Le lacrime al 90’ furono di dispiacere per la gente che arrivò da Bergamo. Onestamente, nonostante la forza della Lazio, avremmo meritato la Coppa“.

Nelle parola di Masiello c’è spazio anche per un ringraziamento alla famiglia Percassi: “Nel momento del bisogno mi hanno teso una mano dandomi la possibilità di rinascere. Hanno creduto di poter recuperare chi, a detta di molti, era ormai irrecuperabile: con loro c’è un rapporto unico, fortificato da risultati speciali. Non smetterò mai di ringraziarli. hanno creato una squadra che lotterà regolarmente per i posti che contano e traguardi straordinari. Non lo dico con presunzione: conosco benissimo i miei compagni, so che di pasta sono fatti, e la mentalità raggiunta con Gasperini“.