Il tecnico dell’Atalanta parla del periodo di isolamento, del coronavirus che ha messo in ginocchio la bergamasca e della voglia di tornare in campo
L’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini ha parlato a “L’Uomo della Domenica-Bergamo”, l’approfondimento firmato da Giorgio Porrà, in onda questa sera alle 19.15 su Sky Sport 1. “Dobbiamo resettare tutto quello che è stato prima dello stop. Dobbiamo essere bravi. Probabilmente non i più forti, però vorremmo essere i più bravi”, ha spiegato il tecnico, che è ritornato alla gara di Valencia, “Dopo la partita di Valencia la situazione è degenerata, poi c’è stata la sospensione del campionato e tutti hanno fatto la scelta di rimanere a Bergamo”.
DALLA SPERANZA ALL’INCUBO-“Quando è stato possibile, solo alcuni hanno voluto raggiungere i familiari all’estero o si sono fatti raggiungere. In quel periodo tutti avevamo la speranza che il campionato potesse riprendere, anche perché era una stagione così bella ed esaltante per noi che non sembrava vero potesse interrompersi così. Poi il virus ha avuto una espansione incredibile, con quello che è successo a Bergamo in particolare, con il dolore che ha colpito la città, con così tanti morti e lutti. E’ chiaro che poi ha travolto anche i giocatori”.
LEGAME CON I PERCASSI- “Con i Percassi c’è un rapporto molto forte e c’è stima e assoluta fiducia tra la squadra, la società e la tifoseria. Un legame alla base dei successi e dei risultati che abbiamo ottenuto in questi anni. Pur cambiando, soprattutto nei primi anni, parecchi giocatori, siamo sempre riusciti ad essere competitivi e mantenere l’Atalanta su alti livelli”.
EFFICACIA DEL GIOCO- “Si è molto parlato della bellezza del gioco. Io resto per l’efficacia del gioco. Tra giochisti e risultatisti non so dove mi computano, ma io punto sempre al risultato. Poi è innegabile che attraverso il giocar bene e lo sviluppo di una buona trama di gioco, sia offensiva che difensiva, hai più opportunità di fare risultato. Di questo sono convinto. Meno di quelli che dicono buttiamo la palla in tribuna, l’importante è fare risultato. Se fosse così lo farei anche io”.
Grande myster
Ma lasciamo perdere.