Il dodicesimo per eccellenza, nell’Atalanta ma anche in complesso per il campionato di serie A, è un Luis Muriel che timbra uscendo dalla panchina
Un gol ogni 70 minuti circa di impiego, il capocannoniere di squadra che non ti aspetti. Luis Muriel, recentissimo risolutore della pratica Bologna, per l’Atalanta è più che un amuleto: è semplicemente, argomenta stamani Tuttosport introducendo la partitissima in notturna nella tana del Milan, il miglior dodicesimo di tutta la serie A.
MURIEL, IL DODICESIMO DA RECORD. 95 gol (finora) in campionato è un traguardo da record dell’attacco atomico del Gasp, che però senza un elemento atipico come il Ronaldito, l’addizione più importante dello scorso calciomercato estivo, non sarebbe stato possibile. Bravo in profondità, abile nell’uno contro uno, bolide da fermo sempre in canna, fisicamente tirato ma soprattutto efficacissimo: 11 gol su 18 in regular season (in tutto, 19 in 37 su tre fronti) alzandosi dalla panchina, giocando dal 1′ solo 10 match sui 31 disputati e rimanendo in campo fino al triplice fischio soltanto con l’Udinese all’andata (e la Fiorentina in Coppa Italia).
MURIEL, IL DODICESIMO DEL GASP. Un ruolo tutto suo in cui non ha rivali né controfigure Muriel, secondo colombiano dei nerazzurri dopo Duvan Zapata che spesso sostituisce, anche se pure coi rossoblù martedì sera hanno giocato insieme quasi l’intero secondo tempo. Nel post lockdown ha incrementato i numeri e l’importanza per la causa comune, vedi estri risolutivi a Udine (doppietta), Cagliari (rigore-matchball) e con la Sampdoria coadiuvato dal Toro di Cali nel primo caso e da Rafael Toloi nell’ultimo. Penultimo, anzi: la zampata decisiva col Bologna ha portato a 12, nel post lockdown, i punti accumulati grazie alla sua impronta decisiva. E col Milan?