Due volte su quattro. Tullio Gritti, da vice facenti funzioni di responsabile tecnico, la metà delle poche volte che ha perso, l’ha fatto proprio con la Fiorentina. L’ultima sulla botta di Mandragora all’andata delle semifinali di Coppa Italia. Quella prima, quel contestatissimo matchball di Piatek con pari annullato a Malinovskyi per fuorigioco palesemente passivo di Hateboer il 20 febbraio 2022. Subentrato all’espulso Gian Piero Gasperini…
Gritti, ventottesima da Gasp: il record
Il tecnico di Basiano, cresciuto coi nonni all’Ortica e calcisticamente tra la locale Scarioni da portiere e il Caravaggio da attaccante (“Coi soldi della mia cessione al Derthona ci costruirono lo stadio nuovo”, ricorda spesso ridendo), mercoledì sera raggiunge la partita da sostituto del grugliaschese all’Atalanta numero ventotto. Delle tredici in corso d’opera, ovvero dopo il rosso sventolato al Gasp, solo due ko, il primo con la Lazio (2-1) il 15 gennaio 2017. L’unica altra battuta d’arresto, col Napoli a Bergamo, il 21 gennaio 2018 con gol in offside di Mertens.
Gritti e i suoi numeri
Lì, però, da responsabile unico della squadra, in panchina da solo: su 14 precedenti, 7 vittorie, 5 pari e appunto 2 perse. Da sostituto in corsa del suo “principale”, invece, medie vertiginosamente più alte: 10-1-2. In ogni caso, più che un amuleto, un grandissimo e capacissimo professionista.