Il lunedì è il giorno della consueta riunione dell’esecutivo dell’Uefa: salvacondotto per il Real Madrid a Manchester, c’è il Napoli a Barcellona. Occhi puntati sulle spagnole
La seconda ondata vera o presunta del Coronavirus sta mettendo in subbuglio l’Uefa soprattutto per le squadre spagnole ancora in corsa per la Champions League. Se per il Real Madrid a Manchester il 7 agosto contro il City (andata 2-1 per i Citizens di Pep Guardiola) ci sarà una sorta di salvacondotto, viste le misure del governo britannico, l’ottavo di ritorno parimenti da recuperare l’8 tra Barcellona e Napoli (1-1), secondo il Corriere dello Sport, starebbe suggerendo all’esecutivo del calcio continentale, riunito oggi a Nyon, addirittura un piano B.
UEFA E CORONAVIRUS. Nessun problema apparente, al momento, per gli altri due ottavi di finale da completare nelle sedi previste, Juventus-Lione (7 agosto; andata 0-1) e Bayern-Chelsea (3-0) l’8. Ma la governance dell’Uefa, oggi, sentite le federazioni interessate che vanno di pari passo con le autorità sanitarie, per le spagnole – nel Regno Unito per chi arriva da lì c’è la quarantena obbligatoria – potrebbe assumere decisioni riguardo allo spostamento di stadi e città. I nuovi focolai in Catalogna preoccupano.
CATALOGNA E CORONAVIRUS. Nella comunità autonoma catalana sabato oltre 1.400 nuovi positivi, scesi a 886 domenica, con misure più restrittive rispetto alla precedente fase della “Nueva Normalidad”. Discoteche e teatri sono chiusi, l’accesso ai ristoranti a numero chiuso. Il piano alternativo dell’esecutivo Uefa? Trasportare Barcellona-Napoli a Lisbona, al “Da Luz” o al “José Alvalade”, quattro giorni prima della Final Eight.