“È un assist-man, ma può anche arrivare in doppia cifra se gioca con continuità”: così Alex Velykykh, osservatore ucraino
Ai microfoni de L’Eco di Bergamo in edicola questa mattina ha parlato Alex Velykykh, osservatore ucraino, che ha visto crescere Aleksej Miranchuk e il fratello Anton nelle giovanili della Lokomotiv Mosca. “L’Atalanta ha preso un giocatore che ha una grande velocità di pensiero. Parla poco, ma assorbe tutto, come una spugna. Più assistman che finalizzatore, ma giocando con continuità può arrivare in doppia cifra”.
“Tanti club erano interessati a i due gemelli. Sono cresciuti a Krasnodar, nel sud della Russia, da piccoli sono andati a Mosca, dove sono stati scelti dallo Spartak e lì sono rimasti fino agli undici anni, per poi passare alla Lokomotiv, perché a aveva convitto e scuola all’interno del centro sportivo. Una volontà della madre. Li ho visti crescere, già da bambini erano pieni di talento”.
Poi alcuni retroscena: “L’Atalanta seguiva Aleksej da tre o quattro anni, per poi accelerare visto che c’erano altri club. Il momento decisivo è stata la sfida dell’anno scontro tra la Lokomotiv e la Juventus, in Champions League. In Russia si sono chiesti come mai gioca così poco, qualcuno pensa abbia commesso un errore, altri che sia giusto così, perché quella di Aleksej è prima di tutto una sfida con se stesso, per confrontarsi col calcio italiano ed europeo”.