El Cuti Romero, in prestito biennale dalla Juventus, è l’unico degli otto nuovi arrivi dell’estate a essersi imposto come titolare. Deludono gli esterni, Lammers promette bene
Non che sia mai sembrato timido, Cristian Romero, con quella foga di avventarsi sulle caviglie degli attaccanti avversari. Tra gli otto arrivi del calciomercato estivo dell’Atalanta, però, come sottolinea il focus odierno de L’Eco di Bergamo, il centrale difensivo argentino è stato l’unico finora a cucirsi addosso i galloni da titolare: 5 presenze in A e 2 in Champions League per 563 minuti complessivi.
ROMERO, IL RE DEI NUOVI. El Cuti, insomma, è il Re dei Nuovi, benché non si possa considerare tale il prestito di ritorno (dal Trapani) Marco Carnesecchi, ex primavera inamovibile tra i pali dell’Italia Under 21, l’unico dei movimenti in entrata nerazzurri insieme al parcheggiato valenciano Cristiano Piccini ancora senza utilizzo. Gli altri responsi? Sam Lammers (a segno con Cagliari e Napoli) e Aleksey Miranchuk, le addizioni dalla cintola in su, 2 gol entrambi e il russo in altrettante occasioni concesse tra confini nazionali ed Europa (Inter e prima Midtjylland), lanciati verso la promozione, gli esterni bocciati.
I NUOVI: LA GRANA ESTERNI. Se la controfigura olandese di Duvan Zapata ha assommato 144 minuti in 7 presenze e il ’95 mancino ex Lokomotiv Mosca è stato centellinato a 41, Johan Mojica e Fabio Depaoli, i cambi di Robin Gosens e Hans Hateboer, non si sono rivelati all’altezza. A parte Romero, la sola vera variante rispetto alla formazione titolare dell’edizione 2019-2020, tanto da scardinare le certezze del trio arretrato Toloi-Palomino-Djimsiti, i laterali inediti stanno stentando nonostante la fiducia ricevuta: il colombiano a sinistra ne ha giocate 8 su 10, ma solo 3 dallo start (281′), mentre il trentino prestato dalla Sampdoria s’è visto tre volte contate (a Napoli e da ex come titolare, col Liverpool nel finale) palesando amnesie in copertura. Per fortuna come vice Gosens, con l’Inter, è emerso Matteo Ruggeri…