Se l’Atalanta giocherà come mercoledì sera al Maradona, dominando l’area piccola come mai era accaduto prima a Napoli, ci sono alte probabilità di riuscita
La sfida di andata della semifinale di Coppa giocata dalla Dea al Maradona è una delle partite più convincenti, sul piano dei dati e del dominio, di quelle messe in campo dai nerazzurri in stagione e a Fuorigrotta. Unica pecca, e purtroppo anche bella grande, il risultato: uno 0-0 che rimanda tutto di una settimana e, cosa ben peggiore, favorisce il Napoli che adesso ha due risultati su tre dalla sua. L’Atalanta può solo vincere, e quindi segnare, per accedere alla finale.
RISCHIO CONTROPIEDE- E lì l problema è proprio questo, come sottolinea L’Eco di Bergamo, perché l’obbligo di vincere spesso comporta rischi in contropiede, e il Napoli è uno specialista nelle ripartenze. Così come Rino Gattuso, a sua volta specialista nell’arrivare al massimo risultato partendo dalla difesa. Domenica non voleva prendere gol e alla fine ci è riuscito.
LE STATISTICHE- E i dati confermano la piena padronanza della gara da parte dell’Atalanta: solo nel possesso palla è avanti il Napoli (52-48%), perché il baricentro dei nerazzurri (la posizione media in campo) è a 56,4 metri (59 mt nel primo tempo), quello del Napoli a 46,4 metri. E poi: 19-9 i tiri, 6-2 i tiri in porta, 9-1 le occasioni per la Lega (6-1 le palle gol effettive), 10-4 gli angoli, 84% contro 78% la precisione nella giocata.
Occhio perchè Gattuso è più furbo di quello che sembra. Ha studiato bene la Dea e quello che è successo non è stato un caso. Adesso sanno che a Bergamo facciamo più fatica e a loro va bene anche un 1 a 1. La vedo dura.
Il possesso palla del portiere del Napoli non conta, abbiamo dominato in casa del Napoli. Ormai incontrare la Dea per tutti è come incontrare i Gobbi, questo siamo diventati. Grazie Messia, Grazie Ragazzi.