La storia di Josip Ilicic è stata una di quelle che ha fatto commuovere l’Italia e riscoprire la forza dello sport nell’anno più triste per il calcio segnato dalla pandemia
L’Atalanta è stata l’ultima squadra italiana a scendere in campo prima dello stop forzato a causa dell’emergenza coronavirus. Un anno esatto fa, questa sera a Valencia, la gara di Champions in cui Ilicic con un poker trascinò la Dea ai quarti di finale che poi divennero Final Eight. Prima del buio perché, come ricorda La Gazzetta dello Sport, il Covid ha poi colpito duramente il fantasista sloveno, ammaccandogli anche l’anima.
IL BLACK OUT ALLE SPALLE. Il virus lo colpì e lui cadde nell’incubo vissuto da Bergamo, uomo fragile e volatile come i suoi dribbling. Proprio all’apice della sua carriera, protagonista assoluto della Champions e candidato, si diceva, a una nomina per il Pallone d’Oro. All’improvviso sentì un “clic” e il black out prese il sopravvento insieme allo sconforto e all’impotenza. Da metà giugno all’inizio di settembre, quando l’amore di Josip per il calcio trionfa e il calcio recupera uno dei suoi geni più amati: è stato un rischio reale, e forse ogni tanto Ilicic ci pensa ancora.