Un esempio di fedeltà, umiltà e abnegazione: salvo le partite d’allenamento, il neo trentenne Francesco Rossi ha avuto solo spiccioli da riserva last minute tre volte in serie A

Cagliari, 20 maggio 2018, prendendo gol da Ceppitelli per un ko di misura per poi assistere al rigore d’addio sbagliato da Mattia Caldara. Reggio Emilia, 26 maggio 2019, mantenendo la porta inviolata nel 3-1 (con qualificazione Champions all’ultimo tuffo) al Sassuolo. 7 minuti e 1, rispettivamente, più recupero. Quindi il 14 luglio 2020, decina secca ed extra time col Brescia in casa beccando il secondo gol nemico contro i 6 dei suoi, da Spalek. L’unica non all’ultima giornata, visto che ne mancavano ancora cinque. Francesco Rossi, cresciuto nell’Atalanta dai dieci anni d’età dopo gli inizi nell’Audace Osnago, oggi, condividendo i festeggiamenti del 27 aprile col Cuti Romero, abbranca tra i guantoni la trentina anagrafica col mero tris di soddisfazioni personali all’attivo in prima squadra, concessogli dall’attuale allenatore Gian Piero Gasperini: Bortolo Mutti, il 24 aprile 2010 a San Siro nel 3-1 per l’Inter, non aveva nemmeno pensato a togliere il posto tra i pali a Nando Coppola per inserire l’allora Primavera.

ROSSI, DAI PRESTITI A TERZO PORTIERE. Prima di tornare alla base nel gennaio 2017 da Teramo e sostituire due volte Pierluigi Gollini e una Marco Sportiello, per il portiere della Brianza lecchese nativo di Merate e dai primi calci a casa sua, una gavetta da parcheggiato speciale che pareva infinita nel terzo campionato professionistico nazionale. A indurre a tenerselo stretto i piani alti di Zingonia, la regola dei 4 prodotti del vivaio nella rosa dei 25 over. Nel 2011-12, stagione a metà tra Lumezzane e Cuneo, con cui resta dopo la promozione in Prima Divisione di Lega Pro fino al 2013. Quindi Pavia e Lupa Roma, dove il 18 gennaio 2015 segna di testa su calcio d’angolo il 2-2 col Messina al 93′. Tanti auguri anche a lui, uno che si accontenta di essere atalantino senza pensare di dover fare le scarpe ad anima viva e senza crucciarsi di essere al minimo salariale di 100 mila annui.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Atalanta B.C. (@atalantabc)