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Un occhio speciale a Gabbiadini, alla Dea ha già segnato tre volte

gabbiadini sampdoria

A Bergamo non brillò mai particolarmente, nonostante fosse visto legittimamente come un talento importante

Il suo percorso non è forse stato quello del predestinato, tanto che dalle nazionali giovanili precedenti all’Under 20, quando già era professionista, non era molto considerato. Manolo Gabbiadini, però, ha saputo sfruttare le sue indiscutibili qualità nell’ultimo anno della Primavera, mettendo in mostra un mancino importante, soprattutto al Torneo di Viareggio 2010 contro il Palermo di Laribi e Mbakogu: un mancino al fulmicotone, su punizione, e semifinale conquistata.

Fu forse quella la svolta della sua carriera. Si vedeva che il ragazzo, nonostante giocasse in un gruppo non particolarmente qualitativo rispetto ai canoni di Zingonia, aveva stoffa e colpi importanti. A scommetterci in maniera importante fu, nella stagione successiva, il direttore sportivo del Cittadella Stefano Marchetti, da sempre grande conoscitore di serie inferiori e settori giovanili. L’esito dell’investimento fu più che buono, con 5 reti al primo anno di professionisti e un’entrata nel giro della Nazionale Under 21 dell’epoca.

Il resto è storia più nota a chi mastica calcio e Atalanta, con Gabbiadini che fece ritorno alla base per crescere all’ombra di German Denis, arrivato ad agosto dall’Udinese. Il grandissimo rendimento del Tanque, però, ridusse all’osso le sue possibilità di utilizzo, complice anche un impatto non sempre convincente dello stesso ragazzo di Bolgare a partita in corso. Troppo leggero e con poco mordente, dicevano i più, con i tabellini riempiti da due soli gol in 24 gare. Forse, semplicemente, il problema era di posizione: Manolo, pur avendo un fisico di prima importanza, non è una prima punta, ruolo in cui peraltro dimostrò di soffrire parecchio anche nel corso dell’esperienza di Napoli. Tutt’altra musica da esterno o da seconda punta, forse anche per via della capacità di sfruttare il gran tiro con una porzione di campo più importante da attaccare.

TRE ACUTI CONTRO LA DEA  Anche e soprattutto a questo dovranno fare attenzione i difensori nerazzurri domani. Il sodalizio orobico, peraltro, ha già dovuto capitolare per ben tre volte contro di lui negli anni. La prima volta fu in B, quando il ragazzo era a Cittadella. Finì 2-2, peraltro con un gol quasi decisivo per la salvezza dei granata. Nella massima serie la beffa fu ancora più atroce: due reti decisive per le sconfitte del club che lo ha cresciuto, prima con la maglia del Bologna e poi con quella della Sampdoria. Nella prima delle due occasioni sopracitate, peraltro, una parte del cartellino del calciatore era ancora di sede a Zingonia, visto che nell’agosto precedente la Juventus lo aveva acquistato per 11 milioni di euro, formulando contestualmente una comproprietà con la società di Bergamo e accettando il prestito gratuito del giocatore al Bologna.

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