Più possesso per gli spagnoli, ma gioco verticale che non predilige un altissimo numero di passaggi con palla agli avversari, linee strette e 4-4-2
Da una parte il Villarreal di Emery, che parte con il 4-4-2 ma poi muta modulo, dall’altra l’Atalanta di Gasperini, col 3-4-2-1. In fase di possesso e di costruzione del gioco che parte dal portiere, il Villarreal alza gli esterni dalla linea difensiva alla mediana, schierandosi con un 2-4-3-1.
I NUMERI DEL VILLARREAL. La distribuzione degli sviluppi offensivi, 62 di media partita nelle gare di Champions League, esalta la corsia di sinistra (26 sviluppi pari al 45% del totale). Attenzione alle sovrapposizioni del venticinquenne Alfonso Pedraza, capace di effettuare ben 60 cross (3.5 di media a gara) in questa prima parte della stagione. Sono stati di media 12 i tiri effettuati per partita in Champions dagli spagnoli, che hanno fruttato 9 gol (quasi 2 in media per partita). Il Villarreal ha cercato con insistenza la conclusione dall’interno dell’area dei rigore avversaria: 48 tiri di cui 27 finiti nello specchio della porta.
I NUMERI DELL’ATALANTA. L’Eco di Bergamo analizza poi i numeri della squadra di Gasperini ha effettuato in media 13 tiri per partita e segnando ben 10 reti. Trentatré i tiri verso lo specchio, di cui quasi la metà, 15, finiti in porta.