Parla il tecnico nerazzurro, alla vigilia della sfida di Europa League contro l’Olympiacos: è dentro o fuori

“Domani è una partita importante per l’Europa League, il campionato è un’altra manifestazione e ci sarà tempo. Domani è decisiva per la qualificazione, senza dubbio, c’è il dentro o fuori. In campionato invece sarà ancora molto lungo è combattuto con tante chances per tutti quanti”.

“Il gol in trasferta cambia tutto, nella partita di domani sera con l’uno a zero loro eravamo fuori. Trovo molto più giusto avere questa formula, l’avevo già detto, bisogna vincere. Si tratta di una formula più difficile ma anche più giusta”.

“Quando ti confronti hai il rapporto vero con l’avversario, non è come vedere i video. Abbiamo grande rispetto per l’Olympiacos ma ci siamo resi conto che possiamo fare domani la nostra gara, possiamo giocare con le nostre caratteristiche”.

“Tutto sommato penso che giocare sia la medicina migliore, ritornare in campo ci da la possibilità di fare quello che sappiamo meglio. E toglierci da tutte quelle che sono le polemiche pesanti che sono susseguite da domenica, e non solo domenica…”.

“Stiamo vivendo un momento di emergenza sopratutto in attacco, non solo Zapata ma anche altri. Anche Miranchuk poteva darci una mano nel ruolo. Tutto sommato abbiamo perso delle partite ma siamo stati in grande emergenza, capaci di fare gol ed ottenere importanti risultati contro Inter e Juventus. A volte abbiamo fatto gol ultimamente e non ce l’hanno assegnato (ride, ndr). Stiamo provando più soluzioni, non solo Pasalic in attacco. Sto provando anche Sportiello in attacco insieme a Rossi (ride, ndr)”.

“Probabilmente domani non so cosa decideranno di fare, abbiamo avuto modo di vedere l’Olympiacos e so che è una squadra duttile che può cambiare assetto di gioco. Abbiamo modo di cambiare situazioni di gioco in base a come decideranno loro di giocare, sarà una partita diversa e dobbiamo avere fiducia ed identità”.

“Preferisco giocare le coppe, l’Europa League ci ha dato tanto ma anche la Champions ci ha fatto crescere, andare ad affrontare squadre all’estero aggiunge situazioni diverse e modi di giocare diversi, incontri squadre leader nei loro paesi. Io le coppe le farei sempre, certo… in certi momenti ti toglie qualcosa, ma meno di quello che ti aggiunge”.

“L’Olympiacos ha un grande collettivo, ci siamo soffermati già su Papastatoupolos e Manolas ma ne potremmo citare tanti anche in attacco”.

“Atalanta americana? L’aspetto è ancora prematuro, verrà affrontato prossimamente. Quando il Presidente e Luca Percassi mi hanno avvisato è stato un momento di grande emozione, abbiamo avuto la sensazione di aver fatto qualcosa di veramente importante per attirare questi gruppi dall’America. Probabilmente si chiude un’era, ma credo che l’Atalanta diventerà più forte, ancora migliore, con risultati ancora più importanti di quelli ottenuti in questi anni”.

“Siamo quelli che eravamo domenica, anzi abbiamo recuperato Cittadini. Per gli altri ci vorrà più tempo”.

“Ci siamo comportati bene anche quest’anno in Champions, ci è mancato il colpo che potesse portarci avanti nella qualificazione. Vincevamo a Berna, vincevamo a Manchester addirittura con due gol di vantaggio… questo ha forse determinato un po’ il cammino. Per quanto riguarda l’arbitraggio dell’andata non ricordo episodi particolari, prendo atto delle dichiarazioni di Martins. C’è questa cosa che qualcuno contesta quando viene alzata subito la bandierina oppure dopo, in effetti sono situazioni un po’ strane. Si tratta di una nuova regola che lascia interdetti anche gli spettatori. Noi siamo abituati un po’ diversamente, tutt’altra roba… da gol assegnati e poi tolti, o altro. Questa roba qua ci fa un po’ ridere”.