Il colombiano ha tenuto occupata, spesso da solo, l’intera difesa del Lipsia

Per quanto aveva mostrato in campo, Luis Muriel avrebbe meritato di far proseguire la propria partita ben oltre quei sessanta minuti molto ben fatti. Ieri sera al Zentralstadion si è visto un Valenciano di altissimo livello, e non solo per il pezzo di bravura mostrato al 17′, peraltro già di per sè valevole il prezzo della trasferta per i circa 1700 bergamaschi giunti in Sassionia. Gol non per tutti, e che non a caso hanno portato vari addetti ai lavori a accostarlo, a livello di movenze e attitudini, addirittura a Ronaldo Il Fenomeno. L’ex attaccante di Udinese e Fiorentina è parso inoltre molto performante atleticamente, svolgendo ottimamente il solito lavoro da riferimento centrale atipico, senza quasi mai dare riferimenti agli avversari nell’ambito del solito galleggiamento tra difesa e centrocampo altrui.

In più di una circostanza ha tenuto occupato praticamente da solo l’intera retroguardia del Lipsia, preoccupando in maniera molto seria il pur ottimo duo formato da Orban e dal croato Gvardiol (classe 2002, probabile big del ruolo a breve). Errori? Forse solo una scelta di tempo nella ripartenza che ha visto Pessina poi chiuso in corner verso la fine del primo tempo, con un tocco di palla in meno che avrebbe probabilmente contribuito a snellire l’azione. Poco male, perchè il contributo apportato alla causa è stato davvero di livello altissimo. Ora gli spazi, con il ritorno di Zapata, forse si ridurranno un po’ a livello di minutaggio, ma per Muriel questo non è un problema, anzi: i dati migliori, anche in termini realizzativi, sono arrivati sempre nei periodi in cui i due coesistevano nel corso della stessa partita, giocando anche assieme all’occorrenza.