Maehle e Zappacosta possono giocare entrambi sia a destra che a sinistra, la loro duttilità tiene aperta ogni possibilità
Diversamente dall’Atalanta che ha saputo sfruttare al massimo il lato sinistro del campo, la Lazio sabato sera all’Olimpico ha manovrato esclusivamente per vie centrali. Zappacosta (un gol, 7 passaggi col 93% di precisone e 7 duelli vinti) ha utilizzato la fascia sinistra come linea di partenza in velocità, per poi accentrarsi e spostarsi in continuazione, sovrapponendosi ora a Lookman (il 52% degli attacchi li ha orchestrati a sinistra), ora a Koopmeiners.
Un gioco di mezzali che, analizza il Corriere della Sera Bergamo, ha mandato in tilt la difesa biancoceleste, confusa dai continui cambi di fronte, da Scalvini che, come il nigeriano e l’olandese, si spostava lungo i corridoi, ottimizzando i passaggi con i centrocampisti (de Roon ed Ederson, alternato sulla trequarti a Koopmeiners in fase di possesso) e impostando da lì le azioni d’attacco.
Nella ripresa, persino Palomino si è spinto a fare l’esterno di sinistra. Non solo, in prossimità della linea mediana e delle ali, i nerazzurri hanno portato al limite pressing e duelli, spremendo e bloccando i laziali, che hanno perso palle su palle. Ora i duttili Zappacosta e Maehle, abili tanto sulla destra quanto sulla sinistra, si preparano a sostituire Hateboer al brunch domenicale.
