
L’udienza davanti ai pm sarà il 27 marzo, ma Prisma continua a tenere anche l’Atalanta col fiato sospeso
Il problema è sempre lo stesso: le cifre sono messe a bilancio, oppure no? E la Juventus, finora l’unica a essere stata colpita dalla giustizia sportiva, rimarrà la sola a pagare per reati nemmeno accertati dalla magistratura ordinaria? Il caso plusvalenze-bilanci tiene banco anche oggi con l’Inchiesta Prisma e le nuove indiscrezioni sui rapporti dei bianconeri con l’Atalanta. Il caso più spinoso riguarda Rolando Mandragora, ora al Torino: nel 2018 all’Udinese per 20 milioni con plusvalenza da 13,7 milioni, fu riacquistato per 10 milioni più 6 di bonus.
PRISMA E SCRITTURE PRIVATE. Gli ulteriori sviluppi, a poco più d’un mese dalla prima udienza davanti ai magistrati torinesi del 27 marzo, riguarda le scritture private con cifre non messe a bilancio nei confronti di Udinese e Atalanta, usate cone “banche” per far quadrare i conti. Tra l’ex dirigente bianconero Fabio Paratici e l’amministratore delegato nerazzurro Luca Percassi sarebbero emersi impegni di riacquisto per 14 milioni e mezzo sconosciuti alla Lega Calcio e di conseguenza fuori bilancio: i giocatori coinvolti sono Federico Mattiello (4 milioni), Simone Muratore (4), Mattia Caldara (3,5 milioni) e Cristian Romero (3).
