I “tre assaltatori” alle spalle del terminale unico coperti da De Roon: la novità gasperiniana che sa di adattamento”

Alla fine del cerchio delle rivoluzioni continue, la chiusura del 3-3-3-1. Il modulo a cui, secondo la Gazzetta dello Sport, la Roma si sarebbe inchinata. Gian Piero Gasperini se n’è inventata un’altra anche stavolta. A conferma dello spirito di adattamento mostrato fin dagli albori della sua esperienza alla guida dell’Atalanta, quella del Papu Gomez punta effettiva salvo arretrarlo a tuttocampista, ecco la rinuncia al possesso palla nel big match tenendo Marten de Roon a coprire le spalle ai tre assaltatori Ederson-Pasalic-Koopmeiners dietro l’unica punta Zapata.

GASP E IL 3-3-3-1. Scelte che sono la spia della vocazione al trasformismo dimostrata dal tecnico di Grugliasco in tutti questi anni. Non ultime la trasformazione in trequartisti incursori di centrocampisti di ruolo come Kurtic, Cristante, Pasalic e Pessina. La Dea elastica e solida ammirata nella sfida del rilancio in quota Europa ha consentito di attaccare senza prestare il fianco all’avversario di turno, difendendo a cinque per una grande densità tra mediana e trequarti.

IL 3-3-3-1 E IL POSSESSO. 37,4 e 36,8 per cento. L’altro dato significativo è che mai, prima di Firenze e di lunedì sera, i bergamaschi avevano registrato un possesso palla così basso. Il fatto è che concedendolo agli altri si vince: è successo dette volte su dieci, pareggiando una volta e perdendo a Napoli e con l’Inter. Le chiamano rivoluzioni, ma dopo tutto sono solo adattamenti, perché filosofia a parte conta vincere e basta.