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Amarcord – 16 giugno ’57, la salvezza all’ultimo tuffo del minatore

Questo stesso giorno 66 anni fa: Alfonso Dante Mion, all’8′ del secondo tempo, a Trieste completò la rimonta in classifica

Faceva il minatore in Belgio, segnando a grappoli nel Charleroi. E non è che in nerazzurro, dati alla mano, abbia mai combinato sfracelli, 8 palloni nel sacco in 42 partite nel triennio. Ma alla fine di quel primo campionato la girata in porta all’8′ del secondo tempo di Alfonso Dante Mion, l’emigrante vicentino di Villaga (21 marzo 1930 – 12 novembre 2017), valse al compagno Angelo Longoni il bonus di assistman e all’Atalanta l’incredibile salvezza all’ultima giornata sul campo della Triestina, diretta concorrente che a 4 giornate dal termine aveva altrettanti punti di vantaggio sui bergamaschi. Era il 16 giugno del 1957, esattamente 66 rivoluzioni terrestri fa.

16 GIUGNO ’57: LA SALVEZZA DEL MINATORE. Subentrato alla quintultima l’allenatore triestino (ironia della sorte) Carlo Rigotti al milanese Luigi “Cina” Bonizzoni, ecco la controprova al detto popolare che chi ben comincia è a metà dell’opera: il 5 maggio, al “Comunale” di Bergamo, il Torino vince di corto muso grazie al gol-beffa di Dionisio Arce e il pubblico sfonda la recinzione della gradinata costringendo la squadra all’esilio al “Sinigaglia” di Como il 2 giugno successivo con l’Inter. Il Palermo a quel punto è ultimo a 20 punti, Dea penultima a 23, Genoa a 24, Triestina a 27 insieme a Vicenza e Padova. E in B ne retrocedono due.

4 SU 4, 2 DEL MINATORE. Il bomber è ancora Nane Bassetto, quindicina piena al gong. Ma il riscatto comincia proprio da Mion il minatore, dalla valigia di cartone quando già aveva messo il naso in campo dalle sue parti, prima nel Vicenza e poi nel San Donà, a Firenze, col matchball del 19 maggio. Quindi la doppietta del profugo istriano Ennio Lenuzza, cresciuto a Borgo Pignolo, proprio alla Beneamata, col rigore sbagliato da Giovanni Cattozzo e quello della bandiera di Guido Vincenzi, e il poker sporco casalingo alla Roma (Carletto Annovazzi, Adriano Bassetto, Lenuzza e lo stezzanese Arturo Gentili, di là provvisorio 2-1 di Guarnacci) da antipasto al sorpasso all’ultimo tuffo. Atalanta 31, Genoa 30, la linea della permanenza al piano di sopra. Triestina 29, Palermo 22: in cadetterìa.

 

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