Il difensore centrale ravennate e l’ala operata al crociato lo scorso novembre: candeline del 30 giugno
Uno, 173 centimetri tutt’altro che di morbidezza, mordeva i garretti agli attaccanti più pericolosi. L’altro, invece, messo ko dal crociato anteriore destro con lesione pure del collaterale contro il Cittadella il 27 ottobre scorso e operato il 4 novembre successivo, da annoso prestito in parcheggio altrove sogna il regalo del ritorno alla base. Il 30 giugno, oltre che per Andrea Petagna, candeline nerazzurre anche per il quarantacinquenne ravennate Claudio Rivalta e il ventiquattrenne Salvatore Elia.
RIVALTA, DALLA ROMAGNA CON FURORE. Attuale tecnico dell’Under 16 della Juventus dopo aver allenato (dal 2014) Giovanissimi e Allievi del Cesena, oltre i giovani della Spal dall’Under 15 all’Under 17, Rivalta ritrovò il tecnico Andrea Mandorlini a Bergamo nel 2004 a due anni dalla cadetteria a Vicenza e retrocesse subito, ma col subentrato Delio Rossi. In totale, 151 partite e 5 gol in quattro stagioni e mezza, di cui due agli ordini di un estimatore quale Stefano Colantuono e il resto con Gigi Delneri, prima di chiudere con Torino e Spezia (ritiro a quota 34) una carriera nata nel Cesena e proseguita a Perugia per 515 match e 11 reti da pro.
ELIA, IL GINOCCHIO DA TE. Quanto allo sfortunatissimo Elia, figlio d’arte, per un’atroce beffa del destino proprio al Palermo che era stato del babbo attaccante Firmino negli anni novanta doveva rompersi. Fin lì 3 palloni nel sacco in 11 partite, tanta roba per un ragazzo del ’99 nato a Prato e cresciuto a Valmadrera fino ad arrivare a Zingonia. A segno col contagocce, da senior, perché vieppiù trasformato in esterno alto, spesso a centrocampo: 17 in 131 gare, compresi i precedenti prestiti con Juve Stabia, Perugia e Benevento, buona palestra per lo scudettato (con supercoppa) 2016 nell’Under 17 atalantina di Massimo Brambilla con un buon seguito anche in Primavera. Tanti auguri.