56 presenze e 2 reti in una stagione e mezza atalantina, il Galgo Schelotto accetta la sfida della D
Ce ne vuole, di fegato, per ripartire alle soglie del professionismo. Ezequiel Schelotto, a 34 anni suonati, al Barletta è alla tredicesima maglia in carriera, tolte le due nelle giovanili tra Velez Sarsfield e Banfield. “C’è sempre qualcosa per cui lottare”, le parole dell’esterno di Buenos Aires, 56 partite e 2 gol nell’Atalanta dall’estate 2011 al gennaio 2013.
IL GALGO VUOLE LOTTARE. “Mai smettere di sognare, sempre c’è qualcosa per cui lottare. Di nuovo in Italia dove tutto è cominciato, dopo 8 anni. Ringrazio a tutti quelli che sono stati sempre vicino a me!!!”, le sua parole di corredo alle prime foto sul suo nuovo campo. Portato nel Belpaese dal Cesena, il Galgo, ossia il levriero per la corsa alacre e la figura slanciata e snella, ha poi giocato anche con Catania, Inter, Sassuolo, Parma, Chievo, Sporting Lisbona, Brighton, Racing, Aldosivi e Deportivo Moron (Primera B argentina).
IL GALGO E IL PUGNO DI RAIMONDI. A Bergamo, a parte per le vicissitudini sentimentali e per il legame strettissimo con la famiglia (quinto di sette fratelli, Emanuel e Lucas anch’essi calciatori), è noto per non essersi lasciato bene con lo spogliatoio, specie lungo le fasi del passaggio a Milano sponda nerazzurra. Fino al famoso finale con rissa a San Siro il 7 aprile del 2013: 4-3 atalantino (Rocchi; Bonaventura, doppietta di Alvarez e tripletta del Tanque Denis), scazzi con Luca Cigarini e vendetta con pugno di Cristian Raimondi.
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