Prestito al Cosenza con gol del 2-2 illusorio in Coppa Italia col Sassuolo, il milanese compie 25 anni in prestito
Recentemente l’ha messa incornando l’illusorio 2-2 ai regolamentari al “Gigi Marulla” nei trentaduesimi di Coppa Italia col Sassuolo, prossimo avversario di campionato dell’Atalanta. Forse con la speranza di potersela giocare agli ottavi, ovviamente dopo aver provato a battere anche lo Spezia dell’ex nerazzurro Arek Reca, proprio contro la sua alma mater. Il 17 agosto taglia il traguardo del quarto di secolo con l’anagrafe Simone Mazzocchi, all around milanese dell’attacco che prima di imboccare una carriera da giramondo in prestito da Zingonia s’era allontanato solo in occasione della stagione dei Giovanissimi Nazionali alla Tritium.
MAZZOCCHI, CHE GIRAMONDO! Maglia numero 5 da professionista nel duetto atalantino con il 2003 Federico Zuccon, al Cosenza, colui che aveva trascorso sei mesi nell’ultima Primavera di Valter Bonacina insieme a Musa Barrow salvo vedersene scavalcare nelle gerarchie da aggregato alla prima squadra di Gian Piero Gasperini. In precedenza, la formativa gavetta da salvezza e basta al Siracusa da una stagione a secco in 26 partite e tanto Sudtirol, tra la C e la promozione in cadetteria, in cui è rimasto anche ai piedi della Sila dopo esserci stato alla Reggiana e alla Ternana (2021-2022) in una mega colonia zingoniana (Agazzi-Bergamelli-Capone-Defendi). Da prima, o seconda punta, o da esterno offensivo non importa: ai tempo dei Pulcini era stato Marco Bocchin a impostarlo da attaccante da terzino destro che era, come da sua stessa ammissione in questa splendida intervista a mondosportivo.it.
MAZZOCCHI, IL FIGLIO DI ZINGONIA. Mazzocchi, che a pelo d’erba non stai mai fermo un momento, anche perché se non gliela passano va a cercarsi la palla da solo, non ha mai preteso di farsi servire e riverire da bomber puro. E in effetti anche a livello Under 19 i 16 gol in 54 partite non è che fossero esattamente da primato. Come del resto i 30 in 183 timbrate di cartellino da senior. Lui, dopo essersi smazzato il giro d’Italia a titolo temporaneo, a quanto pare non ha ancora reciso il cordone ombelicale della speranza con quella che considera a casa sua. I sogni non costano nulla, sono regali impagabili che non hanno prezzo. Tanti auguri, ragazzo.