Preferireste un rientro in grande stile sui palcoscenici continentali, alias le notti magiche (stavolta) a Lisbona, oppure con la Lazio arcirivale di campionato, magari condita da un gol da rapinatore d’area? La certezza è che la margherita da sfogliare per rivedere Gianluca Scamacca abile e arruolato ha soltanto due petali. A detta dello stesso allenatore Gian Piero Gasperini il centravanti può ritrovare l’Atalanta in un caso o nell’altro.

Scamacca e il countdown europeo

Stamattina il ritorno in gruppo, sempre anticipato per bocca del tecnico nerazzurro nel dopogara con la Juventus dal menù piuttosto ricco per il palato della platea massmediatica. Il Gasp parla di “soluzioni in più quando c’è lui, perché contro una squadra chiusa possiamo alzare la palla per provarci in gioco aereo”. Ad alzargliela, quella benedetta palla, tra gli altri, l’altro della strana coppia di un attacco rinnovatissimo a parte Muriel-Lookman, ovvero Charles De Ketelaere, che senza il romano ha sembrato soffrirne un po’.

Scamacca brucia le tappe

Meno grave del previsto, insomma, la lesione, pur se annunciata di primo grado, al semimembranoso della coscia sinistra. Un crac di natura muscolo-fasciale, non tendinea. Roba, appunto, entro le 4 settimane di prognosi. Con l’Aquila capitolina, all’Olimpico, domenica 8 saranno state solo 3 di assenza, facendo il calcolo dall’infausto 17 settembre fiorentino. 4 partite saltate (Rakow, Cagliari, Verona e Juventus) possono bastare?