72 anni di rimpianti, forse anche per il palindromo della cifra, i 27 che non riuscì a compiere da noi. L’immagine di una carriera da wannabe, il grande che poteva essere e non è stato: 13 gol cadetti nel Foggia, l’anno dopo l’Atalanta, e retrocessione in C1 per poi svernare un’ultima stagione a Bari. La fine della non lunga vicenda da calciatore, ruolo nominale ala sinistra quando a destra c’era il tornante e comunque un centravanti c’era sempre, di Giacomo Libera da Ispra (Varese), il presunto nuovo Gigi Riva che arrivato dall’Inter dove si ruppe il crociato non sfondò nemmeno a Bergamo: 3 soli gol in 14 match.
Libera, il presunto nuovo Riva
Curioso, nelle file dei Satanelli, l’incrocio con la Dea passata e futura: Benevelli, Memo, Mimmo Gentile, Delneri e Gustinetti. Lui, origini contadine del Lago Maggiore, veniva dalla capitale economica e morale d’Italia’Inter. Mancino e acrobatico, giocava con l’11 ma a Rombo di Tuono non assomigliava nemmeno in cartolina. E come floppò nel nerazzurro meneghino lo fece anche in quello atalantino, timbrando il cartellino alla voce marcatori negli 1-1 con Lazio, Juventus e Genoa. Il 7 ottobre è il suo settantaduesimo compleanno.
Libera nos a malo
Approdato a Bergamo nell’estate del 1977, all’indomani del rientro in serie A grazie ai mitici spareggi con Titta Rota in panchina, Libera si ritrovò in un reparto non proprio affollato ma quasi. Il bomber designato era la sottopunta Augusto Scala, fantasista tutto genio e sregolatezza capace alla resa dei conti di metterne il doppio di lui, che a sua volta lasciò a una lunghezza Ezio Gol Bertuzzo, Angelo Paina e Hubert Pircher. Fine del Libera libero di inventare senza saperlo o poterlo fare.
Libera di notte
Il buon Giacomo, bel ragazzo gaudente, a Milano era famoso per la vita notturna al Nephenta di piazza Diaz. Il classico bomber in orizzontale, maligneremmo oggigiorno. Ignote le frequentazioni qui da noi: di certo c’è che se ne andò per riprendere il giro di giostra, cominciato a casa, al Verbania, al Como, ancora al Varese dove conobbe l’allora aiuto magazziniere e futuro diesse (pure sotto le Mura) Beppe Marotta, concluso al Foggia e al Bari trentunenne, un crociato andato già nel capoluogo lombardo e tanti saluti, per ricominciare da imprenditore nel ramo della moda a Casamassima.
Grazie per aver svelato l’età di noi che lo ricordiamo
Bella età… io ricordo il goal alla Juve, incornata tra pallone e Zoff, ovviamente a Torino, sempre che l’età non inganni.
Era l’Atalanta di….Pizzaballa Andenna Mei….
Me lo ricordo anche nel Varese (essendo io nato a Varese)
Auguroni!!… Grazie al gol alla Juve… Un tifoso nerazzurro in piu!! Quanto tempo è passato!!! Grazie
Tantissimi auguri di buon compleanno 🎂🎂🎂
Me lo ricordo molto bene,l’ho anche conosciuto di persona…