L’interessato mica ne segnava tanti. Con la maglia che gli fascia il cuore, tanto che nelle trasferte europee fa tuttora il tifoso, 18 in 327 allacciate di scarpe. Minuto 43, questo stesso giorno 33 anni fa, Inonu di Istanbul che sarebbe lo stadio del Besiktas. Invece è il Fenerbahce che il destro a incrociare di Valter Bonacina s’incarica di trafiggere, decidendo ipso facto l’andata dei sedicesimi di finale di Coppa UEFA edizione 1990-1991. Un amarcord ancora fresco nella memoria dell’interessato e dei tifosi dell’Atalanta di più lungo corso.
Il gol del Cina al Fenerbahce: 33 anni fa, 24 ottobre
Gran parte del merito del gol, sia detto, scritto e rimarcato con chiarezza, spetta però a Eligio Nicolini, geniale regista offensivo dallo scatto e dal passaggio, nella fattispecie uno scarico, davvero proibiti. Il trottolino di classe di Omegna la porge al mediano praticamente sui piedi. Precisione e decisione dell’ex Virescit, che giocherà anche con la Roma prima di tornare in nerazzurro per aiutare il redivivo Emiliano Mondonico a riportare la squadra in A (1994-1995), fanno il resto.
Mamma li turchi
Superato l’ostacolo a ruota del primo turno da 0-0 e 1-1 a Zagabria con la Dinamo, causa roboante 4-1 al ritorno a Bergamo (Evair, Perrone, Nicolini, lo stesso Nicolini e Ismail, mentre all’andata, a fronte del palo di Eligio e dell’occasione del brasiliano, solo Ridvan al 57′ provò a spaventare Ferron), la cavalcata sarebbe proseguita fino ai quarti di finale. Persi con l’Inter quando Piero Frosio aveva già passato mano (29 gennaio 1991) a Bruno Giorgi in panchina, superato pure il Colonia (1-1 e 1-0); a San Siro, alla vigilia dell’equinozio di primavera, per il Trap la decidono Serena e Matthaeus.