Ahia, quei dannatissimo Marquinhos e Mouto-Choping. 8 minuti al novantesimo, Duvan Zapata è fuori giri, si soffre e serve copertura. Chi meglio di Jacopo Da Riva, partito mediano e finito centrale difensivo della Primavera brambilliana bi-scudettata e bi-supercoppata? Gettato in mischia (12 agosto 2020) nemmeno ventenne nel famosissimo quarto di finale secco a Lisbona (Mario Pasalic apripista) a porte chiuse col PSG, il festeggiato atalantino di oggi, venerdì 27 ottobre, spegne 23 candeline da abile e arruolato nella Reggiana di Alessandro Nesta.
Da Riva, dalla Champions ai prestiti
Forte delle esperienze con Vicenza, Spal e Como, il jolly di Pieve di Soligo nato a Montebelluna guarderà di sicuro con felicità e rimpianto a quei giorni d’estate post covid-prima ondata valsegli il doppio esordio. Il 1° agosto, in campionato, all’ultima giornata, il 2-0 secco dell’Inter a Bergamo in cui si spaccò il crociato sinistro Pierluigi Gollini perché l’apripista D’Ambrosio gli spinse addosso Robin Gosens. In quel frangente il sostituto illustre, a cose fatte, nel cosiddetto garbage time, era il Papu Gomez.
Il ragazzo pievigino dal paese a Lisbona
Il tuttofare di Massimo Brambilla è in realtà atalantino da over 14, perché prima non avrebbe proprio potuto da regolamento. Prodotto del vivaio dell’Eclisse CareniPievigina, Da Riva spicca il volo verso Bergamo e il club professionistico usando i biancazzurri del Montebelluna come rampa di lancio. Mica pizza e fichi: un tempo, da quel settore giovanile, uscivano i Marino Magrin, i Domenico Moro e i Maurizio Sandri. 66 da pro e 6 reti (30 e 1 in Under 19, 26 e 6 in Under 17 nerazzurra) fin qui, dal 20 al 22 dicembre scorsi anche la gioia dello stage a Coverciano in Azzurro senior. Al ct Roberto Mancini non ha portato benissimo. E a Jacopo, tornato il 22 col Venezia da qualche guaio muscolare? Tanti auguri.