Nella lista dei candidati alle prossime plusvalenze per poter reinvestire e rinnovarsi, la forza e per certi versi la condanna di chi come l’Atalanta non può permettersi di fare il passo degli acquisti più lungo della gamba dei bilanci, attualmente non possono ragionevolmente esserci più di tre giocatori. Suddivisi tra due ruoli, al massimo tre, considerata la natura di jolly di quello che pareva più accreditato di tutti in quota prossima cessione.
Il borsino delle plusvalenze: il nome più fresco
Cominciamo dal pacchetto di guardia e di presidio all’area, ma non solo, visto che nella filosofia di Gian Piero Gasperini sono chiamati a impostare o a sostenere l’azione un po’ tutti, braccetti in primis. Tra questi, il più futuribile, Giorgio Scalvini, il giovane di prospettiva che ha insiti nella carta d’identità i margini di crescita più alti: vent’anni da compiere l’11 dicembre, ed è titolare da ben due o giù di lì. Nessuno, fin qui, è riuscito ad attentare alla sua virtù di prodotto del vivaio (ma fino agli 11 e mezzo era del Brescia, da nativo nel Palazzolo) con un’offerta abbastanza congrua per portarselo a casa dal supermarket Zingonia.
Chi sale e chi scende: il nome a sorpresa
Forte ed energico come non si sarebbe mai sospettato, a vederne gli alti e bassi da montagne russe del rendimento nell’annata d’esordio, José Ederson dos Santos ha praticamente e logicamente sopravanzato Teun Koopmeiners nella lista dei più desiderabili e per ciò stesso dei più sacrificabili sull’altare delle necessità da regina delle provinciali fattasi big aggiunta. Basterebbe osservarne a occhio nudo la forchetta nella resa e nei numeri, col brasiliano a quota 4+1 nella porta altrui sui due fronti finora combattuti. I 3 più altrettanti assist del mancino olandese dovrebbero valere di più, ma giocare a ridosso delle punte facendo al contempo il primo portatore di pressing sul regista basso avversario è fatica doppia. Ma il brasiliano ex Salernitana, che ha ormai trovato collocazione stabile in mediana a fianco di Marten de Roon, è stato l’unico tra i due davvero decisivo, nello strappare a Udine prima della terza sosta per le Nazionali un pari insperato. E, cosa più importante, non sembra accusare mai la fatica.
Chi il primo dei sacrificati?
L’età, alla voce partenze obbligate, gioca a favore di uno dei due centrocampisti, l’effettivo e di posizione e anche il sovrannumerario-trequartista-a volte ala, perché vanno rispettivamente per i 25 e i 26. Risorse tecniche da cedere, davanti alla più irrinunciabile delle offerte, prima che si addensino le nube del declino. RoboKoop è il più anziano, non a caso piovuto dai cieli dell’AZ Alkmaar già alla giusta maturazione tecnica. Lo sgrezzamento e lo sviluppo tattico del Gasp hanno completato il bagaglio. L’altro, semplicemente, sta giocando e comportandosi da fenomeno, unendo il senso della posizione e il dinamismo di un Robert Prytz alle capacità di pungere alla Eligio Nicolini. Il tutto condito da un fisico niente male. Chi partirà per primo?
Se si vuole fare il salto di qualità’ bisogna tenere I migliori e acquistare dove siamo carenti in difesa.
Ma se i bilanci sono sempre in attivo quale necessità di vendere sempre?non si può per una stagione non fare plusvalenze?