Oggi c’è un ex che dice 37 senza clamore. Per forza: in mezzo in B c’era anche il Cagnàss Barreto, in A sarebbe tornato Cigarini. Peggio che andar di notte a fari spenti sotto la grandine. 25 presenze di cui 2 in Coppa Italia, ma alzi la mano chi se lo ricorda ancora. Migjen Basha, il kosovaro di Losanna trentaquattro volte nazionale albanese, arrivò in estate dal Frosinone per prendere le chiavi dell’Atalanta salvo poi fare sostanzialmente il backup di Carlos Carmona. Il cileno in arrivo dallo Stretto chiuse praticamente alla sola annata cadetta, l’ultima finora nella storia del club, l’esperienza bergamasca del terzo festeggiato del 5 gennaio.
Basha, la meteora del 5 gennaio
Cresciuto nel Dardania Losanna e nel Team Vaud, a livello pro Basha ha detto basta due stagioni or sono nell’Echallens. Approdato diciannovenne alla Lucchese dal Losanna, l’esperienza nel Belpaese è qualcosa a metà tra la gavetta con Viareggio e Rimini e la stabilità a buoni livelli nel Torino, proprio nel post-Bergamo. Poker d’annate prima di rientrare in Svizzera al Lucerna, prima delle code italiane in Como e Bari. Quindi, un quid esotico tra Grecia e Australia per assaporare il calore dei tifosi dell’Aris Salonicco e l’estate del Melbourne Victory a emisferi invertiti, la stagione al Neuchatel Xamax e le scarpe al chiodo un anno più tardi. Un bel motorino dal piede abbastanza educato, senza una fisicità da fenomeno, e un nazionale elvetico solo nelle giovanili prima di smazzarsi la grandeur dell’Europeo francese nel 2016 con le Aquile di Gianni De Biasi. 34 partite e 3 gol per la patria, chapeau. Tanti auguri.