Sette presenze assaggiando la Champions a Old Trafford sono pur sempre meglio di una. E allora le memorie atalantine dell’ex Matteo Lovato, due estati fa moneta di scambio con la Salernitana dopo il giro di prestito a gennaio al Cagliari e adesso entrato dalla finestra invernale al Torino, saranno sicuramente più salde nel cervello e nel cuore di quelle di Viktor Kovalenko, empolese onorario con opzione dopo essere stato spezzino con obbligo in casa di una salvezza mai raggiunta.
Lovato e Kovalenko: candeline atalantine del 14 febbraio
L’ucraino è stato nerazzurro davvero per una sola timbrata di cartellino, il 21 marzo 2021, un paio di mesi abbondanti e 700 mila euro dopo aver lasciato anzitempo lo Shakhtar: a Verona, quel giorno, la risolsero su rigore il connazionale Ruslan Maslinovskyi da lui sostituito a 3′ dal 90′ e Duvan Zapata. Oggi, mercoledì 14 febbraio, il centrale difensivo e il jolly di centrocampo ucraino, rispettivamente 24 e 28 anni, condividono le candeline col quarantatreenne Matteo Brighi, collaboratore tecnico dell’Under 21 sotto Paolo Nicolato prima e Carmine Nunziata adesso.
Brighi, la meteora di Colantuono
Il mediano riminese cresciuto nel Grotta Rossa e nella Stella San Giovanni, il più anziano del tris di festeggiati di San Valentino, a Bergamo è stato di passaggio. Appese le scarpe al chiodo trentottenne in coda all’annata e mezzo a Empoli, Brighi ha alle spalle una carriera pro lunga 41 reti, 560 partite e ben 13 maglie (43 in 611, azzurro compreso). Una di queste in nerazzurro, nella stagione 2011-2012 durata 11 match di cui 8 da titolare e poi via, al Torino, inizialmente da prestito dalla Roma perché il cartellino era giallorosso e non è che a Stefano Colantuono un mediano afflitto dalla pubalgia servisse granché: i titolari lì in mezzo erano Luca Cigarini in regìa e Carlos Carmona, il “Siete Pulmones” cileno, a supporto. C’erano anche Simone Padoin e Fabio Caserta, poi ceduti a gennaio alla Juventus e alla Juve Stabia, più l’addizione d’inverno Riccardo Cazzola. Meno 6 per Scommessopoli da neopromossa, 52 punti sul campo, lui da rincalzo. Juventino solo annusandola, il grosso della vicenda dice Bologna, Parma, Brescia, la Capitale, il parcheggio al Chievo, la Lupa ancora con la Champions da tris (doppietta al Cluj e firma contro il Bordeaux), la Dea e il Torino che nell’estate 2013 lo compra, il Sassuolo, il Bologna e il Perugia. In bacheca, Supercoppa Italiana 2002 in bianconero e 2007 in giallorosso accoppiata alla Coppa Italia 2008 e campionato europeo Under 21 a Germania 2004.
Lovato, da Juric al Gasp
Non è da tutti, figurarsi il nativo di Monselice cresciuto nel vivaio del Padova e fattosi un nome nell’Hellas Verona di Ivan Juric, l’allievo prediletto di Gian Piero Gasperini, mettere piede sul campo del Manchester United. Da cambio nella ripresa di Merih Demiral, autore dell’illusorio raddoppio a tiro del vantaggio di Mario Pasalic, assistendo impotente alla rimonta Rashford-Maguire-CR7. 20 ottobre 2021: l’assaggio di storia. Al giro di boa va in Sardegna e rieccolo granata, più a nord rispetto al ruolo di contropartita tecnica per il brasiliano lì in mezzo.
Kovalenko, dall’Ucraina ai parcheggi senza riscatto
L’unico a compiere gli anni in data odierna ad aver ancora il cartellino con radici a Zingonia è l’ucraino Kovalenko, nato a Cherson e giunto a febbraio di un triennio or sono, svincolatosi in anticipo rispetto alla scadenza contrattuale cogli Scorpioni. Conosciuto nel girone della coppa dalle grandi orecchie, ha una bacheca già piena: 4 titoli, altrettante coppe e 2 supercoppe nazionali. 47 match e 1 gol allo Spezia e 2 in 11 all’Empoli, finora, il resto del curriculum italiano, da ex centrocampista sovrannumerario del Gasp che certo non lo rivorrebbe indietro. Tanti auguri.
Kovalenco come mirancjuk ?
Io terrei la squadra così come è che va a gonfie vele
Se forsi io ha meno ha kovalenko lo riprenderei come abbiamo fatto con miranchunk che e ritornato e adesso sta giocando bene