Era un oriundo, uno dei tre “Los angeles de la cara sucha”, Gli angeli dalla faccia sporca, finiti a giocare in Italia in scia alla Copa America vinta nel 1957. Gli altri due erano i compianti Antonio Valentin Angelillo ed Enrique Omar Sivori, lui è Humberto Dionisio Maschio Bonassi, origini venete e pavesi, e oggi, martedì 20 febbraio, taglia il traguardo dei novantuno con l’anagrafe. Un fuoriclasse dal passo lento che parlava coi piedi grazie a una testa calcistica da cervellone: 26 gol, di cui 11 nel sesto posto 1961/62, nel triennio da 85 match sotto Ferruccio Valcareggi.
20 febbraio: Maschio, l’Angelo dalla faccia sporca
L’argentino di sangue italiano di Avellaneda, che a Bergamo proveniente dal biennio bolognese conobbe e sposò la figlia del bidello del Liceo Scientifico Lussana, Pea, lasciò in coda a un triennio per andare a vincere il primo scudetto di Helenio Herrera all’Inter e l’accoppiata Coppa Italia-Mitropo alla Fiorentina nel ’66 prima del rientro in patria. In bacheca, anche il campionato argentino, la Libertadores e l’Intercontinentale al Racing oltre ai Panamericani nel 1955 con l’Argentina. Infausta la partecipazione in azzurro, insieme ai succitati, ai Mondiali cileni del 1962 quando il padrone di casa Leonel Sanchez gli ruppe il baso. Da mister, un’altra Libertadores in sella all’Independiente.
20 febbraio: il compleanno degli altri
Il più anziano degli altri tre festeggiati atalantini è Mario Manera, pavese di Bascapè grande amico di Gigi Riva, compagno di infortuni aduso a curarsi a Bergamo anche lui. Ballò una sola stagione e, da terzino riciclabile alla mezzala, firmò il matchball cadetto in 26 presenze il 10 marzo 1974 a Varese. Melegnanese, Pro Patria, Reggiana, Brescia, Cagliari, Genoa e Piacenza le altre stazioni della carriera. Fece le veci tra i pali di Renato Cipollini solo 5 volte di cui 2 in Coppa Italia, invece, l’ascolano di Montegiorgio (dove lo stadio porta il suo nome) Giuliano Tamburrini, 71 anni oggi e una vicenda professionale iniziata e finita in due annate in B sotto le Mura all’insegna degli avvicendamenti in panchina tra Corsini, Heriberto Herrera e Angelo Piccioli: Udinese, Venezia, Pergocrema, Virescit con promozione in C2 nel 1984 e Alzano chiudendo trentasettenne il seguito. Lo abbiamo inserito nel novero anche se ci ha lasciati all’inizio del secolo. Dulcis in fundo, l’ala tornante Giacomo Facchinetti, ko nell’unica presenza ferrarese il 26 gennaio 1975 da numero 11: risulta un’altra annata da 1 partita a Brindisi, poi del giocatore di Costa Volpino, neo sessantasettenne, non si saprà più nulla.