Per lui una sola presenza con la maglia della prima squadra, nel prestigioso palcoscenico dell’Olimpico
I giovani acquisti sudamericani effettuati dall’Atalanta negli ultimi anni non hanno mai portato a grossi risultati, anche se il campione statistico a cui ci limitiamo è abbastanza limitato. I due esempi a cui ci possiamo aggrappare sono due attaccanti con caratteristiche molto diverse tra loro: il centravanti uruguagio Rúben Bentancourt e l’esterno offensivo ecuadoregno Bryan Cabezas.
Quest’ultimo può essere considerato a tutti gli effetti come una scommessa tentata dalla nuova gestione tecnica, visto che lo staff dirigenziale e tecnico era sostanzialmente uguale a quello odierno. Il primo, invece, fu acquistato ai tempi in cui le scelte relative al calciomercato erano ancora affidata alle mani di Pierpaolo Marino, che agiva sostanzialmente come plenipotenziario in coabitazione con Lele Zamagna. Entrambi i giocatori ora sono tornati in patria, a testimonianza di una carriera europea non propriamente eccezionale e ricca di successi. Riguardo alle gare giocate a Bergamo si arriva a quota 4 sommando i due profili: 3 per Bentancourt e una per Cabezas, che anche nelle successive avventure avute nel Vecchio Continente (Panathinaikos e Avellino) non ha avuto particolare fortuna.
Lo stesso vale per il collega, classe ’93 giunto non ancora ventunenne dal Psv, con cui giocava però tra le fila della formazione riserve. La tappa successiva alla Città dei Mille fu infatti rappresentata da Bologna, ma anche in rossoblù il bottino fu abbastanza misero, con 5 reti e zero acuti.