È stato prima giocatore e poi allenatore dell’Atalanta: con lui memorabili le sfide in Coppa delle Coppe e in Coppa Italia
Sono stati centinaia, se non migliaia, i personaggi che sono passati nella storia dell’Atalanta. Dirigenti, calciatori e allenatori: qualcuno è stato meteora, altri (pochi a dire il vero) sono diventati miti grazie a quello che hanno dato in campo o in panchina, ma in una piazza come quella di Bergamo, conta moltissimo quello che si è stati a livello umano. Per questo oggi è doveroso ricordare ricordare un vero mito della storia nerazzurra: Emiliano Mondonico. L’ex tecnico della Dea, infatti, avrebbe spento proprio oggi 74 candeline.
Emiliano Mondonico, l’asso di coppa
Nato e cresciuto a Rivolta d’Adda, indossa i colori nerazzurri prima come calciatore, nella stagione 1971-1972 (con due sole presenze in Serie A) e successivamente come allenatore in due parentesi: dal 1987 al 1990 e dal 1994 al 1998. I primi tre anni furono esaltanti: alla prima stagione ottenne immediatamente la promozione in Serie A, ma soprattutto fu alla guida della squadra che sfiorò l’impresa in Coppa delle Coppe. Nelle successive due stagioni, con lui in panchina, la squadra ottenne un sesto e un settimo posto con la qualificazione alla Coppa UEFA. La seconda parentesi si ricorderà soprattutto per la cavalcata in Coppa Italia della stagione 1995-96, conclusa, purtroppo, con una sconfitta nella doppia finale contro la Fiorentina di Claudio Ranieri.
Emiliano Mondonico, il nostro ricordo
Mondonico è stato un bravo tecnico, un personaggio istrionico e un uomo in grado di farsi amare in tutte le piazze in cui è stato. Diretto, talvolta duro, ma estremamente determinato e concreto, soprattutto devoto alla causa. Dopo una lunga malattia, che ha combattuto anche in questo casso con grande coraggio e dignità, ci ha lasciati il 29 marzo 2018, ma per tutto il popolo nerazzurro il “Mondo” è sempre qui col suo sorriso ironico, lo sguardo attento e l’Atalanta nel cuore.
Il MONDO rimarrà x sempre ….perché i MITI non muoiono mai…. ♥?
Un sentito ricordo del nostro “MONDO”x tutto quello che ha dato alla nostra Dea.