Da fantasma dell’andata, con 2-3 gol sciupati, a protagonista imbracciando la doppietta: lo Spezia e la metamorfosi di Mario Pasalic
Mario Pasalic ha ripreso il discorso laddove l’aveva lasciato a metà divorandosi almeno un paio di gol. Se l’andata a Cesena con lo Spezia, scrive oggi L’Eco di Bergamo, fu il festival dello spreco (era il 21 novembre) precedendo i quasi tre mesi out per la sport-ernia, il ritorno imbracciando la doppietta ha consentito al jolly croato di trovare la rinascita in una fase cruciale della stagione dell’Atalanta.
IL RITORNO DI PASALIC. Super Mario, dopo un tempo speso ad arrancare a suon di rientri per tentare di tamponare un centrocampo bianconero estremamente efficace e ficcante, vedi occasionissima negata a Ricci da Marco Sportiello, è tornato l’incursore di un tempo, quello in grado di fiondarsi in area e risolvere la pratica in prima persona. Riassaporato il campo solo il 31 gennaio scorso timbrando inutilmente il cartellino nell’1-3 casalingo con la Lazio, ora la combinazione di destro e sinistro per aprirla e chiuderla.
UN PASALIC NEL MOTORE. Da uomo in ombra a professore in grado di salire sulla cattedra del punteggio nel secondo tempo. Curiosamente, nel primo tempo, prima del sopravvento dei liguri in palleggio, era stato proprio lui, il jolly ritrovato, a sfiorare l’1-0 di testa, svettando sulla punizione di Luis Muriel. Ma la mira è stata raddrizzata lo stesso.
Grazie