Il patron ha detto di lui: “Diventerà fortissimo”
Il nome di Giorgio Scalvini è ormai familiare alle orecchie dei tifosi nerazzurri. Dopo le convocazioni dell’anno passato, infatti, il giovane difensore classe 2003 è ormai a tutti gli effetti un calciatore della prima squadra, anche se l’età lo renderebbe ancora pienamente eleggibile per la Primavera senza nemmeno essere considerato come fuoriquota. Per lui stamani ha speso parole molto importanti anche il presidente Antonio Percassi, nel corso dell’intervista rilasciata a L’Eco di Bergamo.
“Ha diciotto anni e sarà fortissimo”, ha infatti dichiarato il numero uno del club nerazzurro, quasi adducendo a un possibile utilizzo non tanto remoto di questo ragazzo nell’ambito delle rotazioni relative al reparto difensivo. Numericamente Scalvini ha sostanzialmente sostituito il partente Šutalo, andando così a completare il pacchetto delle alternative formato da Lovato e Palomino. In attesa di vedere se Gasperini gli concederà qualche minuto in campo prossimamente, magari nell’ambito di qualche finale di partita già indirizzato in favore dell’Atalanta, proviamo a descrivere in breve le caratteristiche di questo interessante e giovanissimo centrale.
BAGAGLIO TECNICO-TATTICO Calciatore ormai formato a tutto tondo, è maturato molto velocemente nel corso degli ultimi mesi, anche grazie ad un lavoro profondo e continuativo svolto a fianco del gruppo della prima squadra. Si dice infatti che Gasperini sia rimasto piacevolmente sorpreso dalla sua capacità di apprendere velocemente i diktat dello spartito nerazzurro, che lo hanno visto migliorare la propria aggressività e la propria cattiveria agonistica, fondamentale nel sistema nerazzurro per un difensore, in breve giro di posta. Scalvini ha dalla sua anche il fatto di essere tecnicamente abbastanza dotato, aspetto che gli consente anche di uscire palla al piede dalla terza linea, capovolgendo in fretta l’azione per i suoi. Preciso e puntuale in anticipo, regge molto bene botta nel duello fisico visto che supera ampiamente il metro e novanta in altezza.
Da migliorare sembra ancora esserci la gestione di alcune situazioni contro avversari brevilinei a campo aperto e una frenesia che a volte sembra caratterizzarlo nella gestione di alcune scelta. C’è tempo per lenire queste piccole mancanze, soprattutto quando si lavora al fianco di un tecnico particolarmente adatto al miglioramento individuale. L’Atalanta, nel mentre, si gode il lavoro compiuto su Giorgio, soffiato al Brescia quando aveva solo 10 anni e negli anni diventato anche punto fermo delle Nazionali giovanili azzurre.
Infatti vende tutti e la Dea va malissimo!che coraggio!
ma fà sito che am mà fài dù partide. Cosa ciceret per ol pernrgot ?
Ma si largo ai giovani se poi sono talenti Italiani ancora meglio !
194 cm di classe pura
E’ ovviamente lo venderà al migliore offerente.
Lo starà già vendendo