La doppia comparsa a cavallo di Italia ’90 e poi la qualificazione con mister Gasperini, ripercorriamo i match dell’Atalanta

Qualche beffa ma tantissime emozioni: questo è ciò che rappresenta l’Europa League per l’Atalanta, salutata per la prima volta nel 1989 (quando era ancora Coppa Uefa e c’era il vecchio Comunale) arrivando fino ai giorni nostri e alla gara contro l’Olympicos prima di passare nella maledetta notte dei rigori a Copenghen che la eliminarono dalla competizione.

L’Eco di Bergamo ripercorre oggi alcuni match storici: lo 0-0 del settembre 1989 contro lo Spartak a Bergamo, poi Atalanta sconfitta 2-0 a Mosca ed eliminazione. La squadra di Mondonico chiuse al settimo posto e frequentò la Coppa Uefa anche nel 1990/91: contro la Dinamo Zagabria l’Atalanta passò il turno con uno 0-0 casalingo e un 1-1 esterno, poi contro il Fenerbahce 1-0 a Istanbul e un 4-1 bergamasco, agli ottavi 1-1 a Colonia e 1-0 a Bergamo. Purtroppo però, ai quarti, la squadra uscì (0-0 in casa, 2-0 a San Siro) contro l’Inter.

Il salto in avanti arriva ai giorni nostri: all’Everton battuto a Reggio Emilia, a quella punizione del Papu che vale l’1-1 in casa del Lione, al pari beffa a Cipro acciuffato dall’Apollon all’ultimo minuto. Fino alle amare eliminazioni, difficili da digerire ancora, contro Borussia e Copenaghen: Ilicic illuse con due gol in trasferta, ma i tedeschi si imposero a Reggio, poi contro i danesi la porta rimase stregata per oltre 210′ e il gol non arrivò mai. A sbagliare il tiro dagli 11 metri proprio il danese Cornelius, prima di dire addio all’Atalanta. Ma domani inizierà un’altra storia…