Nessuno tira e segna come i nerazzurri. Ma come percentuale di realizzazione anche il Cagliari è superiore. E difatti è in zona Champions
Nessuno in serie A tira e segna quanto l’Atalanta. Le conclusioni dentro o fuori (dati Gazzetta dello Sport), in 14 giornate di campionato, sono state ben 280. I gol 34, 1 più della Lazio terza in classifica e 3 più dell’Inter che si è appena ripresa la vetta mollata a ottobre nello scontro diretto con la Juventus. Ma la percentuale di realizzazione di circa il 12 per cento non è da Champions. Vanno infatti meglio gli stessi biancocelesti, che avendo concluso 230 volte sono al 14, ma anche l’Inter (251), il Sassuolo (180 e 24 gol, 13 per cento) e soprattutto il Cagliari, fresco vincitore in rimonta (4-3) del posticipo con la Sampdoria: 160 palloni scagliati verso la porta nemica, ma ben 29 a segno. Un 18 per cento da Champions League. E difatti gli uomini di Rolando Maran sono quarti a quota 28 punti, con la Roma, più 3 sui nerazzurri sesti.
L’ATALANTA, GASPERINI E LO STEP. Del resto lo ha ammesso anche lo stesso Gian Piero Gasperini dopo i tre gol di sabato a Brescia per i quali sono state necessarie venti occasioni. “Il prossimo step di crescita è diventare più concreti, nonostante il dominio abbiamo rischiato”. Se il montante in avvio di ripresa non avesse detto di no all’unica chance per Mario Balotelli, adesso magari parleremmo di pareggino e di derby mandato alle ortiche.
CAGLIARI: TIRA POCO MA BENE. E dire che il Cagliari è una delle compagini che tirano meno: peggio, solo la coppia Torino-Verona (rispettivamente 16 e 12 gol) a 155, e l’immancabile fanalino di coda dell’oltre Oglio a 139 gonfiando il sacco solo 10 volte. Percentuali comunque bassissime che non sempre si riflettono nei posti in graduatoria: 10, 8 e 7 per cento che valgono attualmente l’undicesimo, il nono e il ventesimo. Ma i gialloblù, prossimi avversari dei nerazzurri, si fanno forti di una difesa capace di prendere di media un solo gol a partita.
NAPOLI E JUVE. Completano il podio dei tiri totali, dietro i bergamaschi, il Napoli a 274 e la Juventus a 266. Anche in questi casi, più del computo complessivo conta la capacità di convertirli in gol e punti. Il primo dato parla di 23 e 25. Il secondo di 20, con la settima posizione a meno 8 dalla zona Champions, e 36, dietro i milanesi capoclassifica. 8 e 9 per cento, pochino anche qui. 4 e 3 percentuali sotto l’Atalanta. Ma nella fattispecie conta pure non beccare: Carletto Ancelotti ha 18 gol sul groppone, Maurizio Sarri è il top di gamma con 12. Il Gasp 21: anche quello è uno step da allungare per non perdere la corsa al vertice.