ll segreto del successo l’Atalanta lo conosce bene e quello che noi sappiamo, e che un segreto non vuole essere, è che i meriti se li spartiscono anche i tifosi nerazzurri.
Dai curvaioli ai sostenitori, contro il tifo occasionale. Da Bergamo in Europa, da sempre per sempre.
“Ieri sera sono state terminate le prime 8.000 bandierine arrivate, quindi nel pomeriggio di oggi non ci troviamo ma invitiamo tutti a dare una mano stasera per terminare le restanti 7.000 bandierine, dalle 19.00 “al Covo” siamo aperti per tutta la serata per concludere – e ancora – diamoci una mano tutti per preparare una serata storica” Così parlavano i tifosi della Nord in un comunicato attraverso la pagina Facebook “Sostieni la curva” prima della sfida contro il Lione.
Che cosa vuol dire? Certamente che anni di mentalità tra nobili azioni ed eccessi, hanno portato ad una credibilità comune il motto “A guardia di una fede”, una tifoseria in grado di rappresentare un’intera città sino allo striscione “Bergamo”, simbolo e figlio della curva esposto ad ogni partita. Se quello c’è ci sono loro.
Anche per i tifosi nerazzurri, negli anni privati dei loro leader più carismatici e tutto ciò che di loro volete dire, lo sbalzo tra Coppa e campionato si fa sentire in maniera non indifferente. Facile non è giostrare e curare gli entusiasmi sugli spalti affollati, ma certo è che nessuno meglio degli atalantini può concretamente essere giocatore fondamentale, nientepopodimeno che il dodicesimo uomo in campo.