I precedenti delle italiane nei turni di qualificazione ai gironi di Europa League dicono bene ai nerazzurri. E anche l’uomo in panchina ha motivi per sorridere
10 su 14. Con Gian Piero Gasperini a fare da apripista, in sella al suo Genoa, contro l’Odense. I preliminari di Europa League, sorella minore delle coppe europee che esiste dall’estate del 2009, non possono spaventare l’Atalanta. Più che per la relativa difficoltà rappresentata dal Sarajevo, per la statistica che mostra il disco verde alle italiane, come ricorda il dorso di Bergamo del Corriere della Sera di oggi.
I PRELIMINARI DEL GASP. Quello che si spaventa meno di tutti è proprio il Gasp, capace di ottenere la qualificazione ai gironi al primissimo colpo. 3-1 in casa (9′ Moretti, 46′ e 56′ Figueroa, 58′ Gislason), a Marassi, il 20 agosto 2009, 1-1 a campi invertiti in Danimarca (45′ autorete di Figueroa, 53′ Criscito). Da toccarsi, piuttosto, il prosieguo: nel Group Stage B il Grifone si arrese da terzo dietro il Valencia e il Lille.
ITALIANS DO IT BETTER. Anche le due romane, all’epoca, dovettero smazzarsi il pre-girone. Tutto ok, tre su tre. Il bilancio tricolore complessivo, come detto, è di 10 su 14 con almeno un turno da sostenere. Ma non mancano i flop, l’ultimo della Sampdoria nel 2015: Zenga in panca, poker interno subìto dal Vojvodina e inutile 2-0 al ritorno. Le altre a cadere? Udinese (ko con lo Slovan Liberec) e, nel 2011, Palermo (Thun) e Roma (Slovan Bratislava).
LA PRIMA VOLTA. I nerazzurri di Bergamo, nondimeno, sono i primi fra le compagini di casa nostra a dover affrontare ben tre turni. Con un impegno pre e post inizio del campionato gravoso: tutti i giovedì, saltandone uno solo fra un giro di corsa doppio e l’altro, dal 26 luglio al 30 agosto.
Con una così piacciono sicuramente anche a me