Al momento gli italiani sborsano più di 32 milioni a stagione per pagare le forze dell’ordine durante i match
C’è un nuovo obiettivo, chiarissimo, nell’emendamento annunciato dalla Lega al Decreto sicurezza, che prevede che le società versino una quota tra il 5 e il 10% degli incassi al botteghino per l’impiego delle forze dell’ordine alle partite di calcio.
SPESE FOLLI. Infatti, come emerge da uno studio, nella stagione 2016/2017, durante gli incontri di calcio professionistico, ovvero che riguardano la Serie A, la Serie B e la Lega Pro (Serie C), nelle partite di campionato e Coppa, sono state impegnate 213.218 unità delle forze di polizia che hanno richiesto un costo complessivo di ben 34.274.445,44 euro.
BASTA CONTRIBUENTI. Solo leggermente diversa la situazione della scorsa stagione, quando le unità impiegate complessivamente, come riporta la Figc, sono state 203.957, per un costo totale di altri 32.021.678,57 euro. Cifre molto alte che fanno discutere un mondo dove girano già molti soldi tra sponsor e cartellini. Adesso però le cose potrebbero cambiare perché secondo alcune stime, con l’applicazione della proposta leghista, verrebbe coperta una fetta consistente della spesa, ora totalmente a carico dei contribuenti.
BATTI. Matteo Renzi ha però rivendicato di aver già approvato un meccanismo per far pagare i club, ma il ministro dell’interno Matteo Salvini non è convinto:“La norma è dell’ottobre 2014, epoca del governo Renzi, e non è mai stata attuata. Renzi ha rivendicato di aver già approvato la norma, peccato che prevedesse l’adozione di un decreto attuativo che, a distanza di quattro anni, non ha mai visto la luce”.
&RIBATTI. “Ancora una volta dal centrosinistra arrivano tante chiacchiere: a noi il compito di passare dalle parole ai fatti”, conclude Salvini. In ogni caso, nell’ipotesi renziana i club avrebbero dovuto già versare una quota tra l’1 e il 3 per cento degli incassi totali del botteghino, mentre nell’emendamento ora in lavorazione si parla di una quota molto più alta, tra il 5 e il 10%.