Pubblicato l’esito dell’ultima perizia. Per il calciatore bergamasco è stata fatale la una fribrillazione ventricolare da cardiomiopatia aritmogena
È stato ucciso da una malattia difficilmente diagnosticatile, quasi “fantasma”, Davide Astori, il calciatore bergamasco trovato morto nella sua camera d’albergo la mattina dello scorso 4 marzo a poche ore della gara tra l’Udinese e la sua Fiorentina.
È questo l’esito della perizia eseguita da Domenico Corrado dell’Università di Padova, uno dei massimi esperti mondiali in fatto di malattie cardiache, e ordinato dal procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo. La causa della morte è da ricercare in una fribrillazione ventricolare da cardiomiopatia aritmogena, la stessa malattia ha stroncato la vita di Piermario Morosini del Livorno e Antonio Puerta del Siviglia.
Come riporta il Corriere della Sera, la perizia non consegna ai magistrati delle certezze circa le responsabilità e l’indagine rimane quindi aperta. La malattia colpisce un giovane su 5.000 sotto i 35 anni di età ed è a tutti gli effetti un killer capace di colpire a freddo, in qualsiasi momento, e davvero difficile da rilevare.