Compie 75 anni un tecnico che ha preferito vivere di volta in volta all’ombra di un responsabile più di nome: a Bergamo dal 1995 al 1997, è stato anche vice dell’Albania
Il suo ultimo incarico ufficiale, dal 2011 al 2014, risulta quello di vice nell’Albania allenata da Gianni De Biasi. Che poi come delfino preferì tenersi Paolo Tramezzani. Un ex dell’Atalanta in campo, esattamente come Angelo Pereni lo è della panchina. Non se lo ricorderanno in molti, ma il tecnico nativo di Gorla Minore (Varese), che oggi compie 75 anni, è stato il fedele secondo di Emiliano Mondonico in nerazzurro dal 1995 al 1997. E prima ancora, al Torino, vincendo la Coppa Italia nel 1993.
L’ETERNO SECONDO. Da capo allenatore Pereni, che a Bergamo seguiva una squadra con Bobo Vieri prima e Pippo Inzaghi poi nel ruolo di centravanti, completata da Marco Sgrò in fascia, Fabio Gallo a inventare, Domenico Morfeo a rifinire e infine anche Gigi Lentini a convergere da sinistra, ha esercitato in pratica solo a Giulianova, Teramo e Mantova tra 1978 e 1982. In mezzo, le giovanili della Spal quando l’head coach era Titta Rota. In seguito, da subentrato a Como a Rino Marchesi nel 1988-1989 e a Lecce nel 1997-1998 da traghettatore fra Cesare Prandelli e Nedo Sonetti. Un destino pieno di atalantini, si direbbe.
DA MEZZALA ALLA PANCHINA. Pereni, cresciuto nel Legnano dove tenne a battesimo un certo Gigi Riva, in realtà più giovane soltanto di un anno scarso, era sostanzialmente una mezzala che giocò anche a Novara, Catania, Palermo e Vercelli appendendo le scarpe al chiodo a quota 33 dopo essere tornato alla base. Vice anche di Tarcisio Burgnich, Ottavio Bianchi e Roberto Clagluna, il suo curriculum professionale è completato dai piemontesi d’oltre Ticino e dal Cagliari, come prestanome del direttore tecnico (senza patentino) Oscar Washington Tabarez a metà anni novanta. Oggi collabora a pubblicazioni specialistiche occupandosi anche di corsi. Tanti auguri.