In pochi si ricorderanno del togolese Serge Gakpé, rinforzo di metà stagione nell’ultima piena di Reja in panchina. Da Gasperini all’Atalanta a gennaio: un fiasco
Sverna nell’Apollon Limassol, ma che combinazione: l’avversario nel girone di Europa League dell’Atalanta edizione 2017-2018. C’è arrivato per vie impervie e turtuose, Serge Gakpé, che oggi spegne 32 candeline da rinforzo non proprio da ricordare. Una cinquina di presenze da rincalzo in corso d’opera e via, da prestito del Genoa di Gian Piero Gasperini piovuto sui cieli di Bergamo il 24 gennaio 2016 e sparito ben prima della scadenza del 30 giugno senza essere riscattato.
GAKPÉ, LA METEORA. Cinque soli utilizzi, dunque, da parte di un Edy Reja seduto sulla panchina nerazzurra per la prima, unica e ultima annata piena dopo aver rimpiazzato Stefano Colantuono alla fine dell’inverno precedente. Gakpé, nato a Bondy nel dipartimento della Senna-Saint-Denis nell’Ile-de-France, un sobborgo di Parigi insomma, scese in campo praticamente sempre nel finale: all’81’ per Alino Diamanti con l’Empoli (0-0), al 69′ per Marco D’Alessandro nel 2-3 con la Fiorentina, a Carpi (1-1) a 2′ dal 90′ ancora per il pratese, nella tana della Lazio (ko per 2-0) al 71′ in cambio del Papu Gomez e infine nel 2-1 subìto all’Olimpico dal Torino al 71′ per Jasmin Kurtic. Mai decisivo, costantemente un orpello per dare fiato a qualcun altro partendo sempre dall’ala.
GAKPÉ, DAL TOGO CON AMORE. Nazionale del Togo dopo averne acquisito il passaporto nel 2009 per diritto di sangue, Gakpé, un metro e settantasei di attaccante esterno asciutto e in teoria guizzante, col Gasp aveva messo tre palloni nel sacco in 13 presenze in A, ha conosciuto le grandi ribalte nel Monaco (2005-2010) dopo esser cresciuto tra Pontault-Combault, Clairefontaine e gli stessi monegaschi. Quindi Tours, di nuovo Monaco, Nantes, Standard Liegi, Nantes, Genoa, i bergamaschi e il ritorno la stagione dopo, Chievo, Amiens e Cercle Brugge. Auguri, del resto è lui l’unico da festeggiare del 7 maggio…