Nel 1988, col pareggio per 1-1, i nerazzurri certificarono il passaggio alle semifinali di Coppa delle Coppe. Prima, nel 1963 arriva una bruciante rimonta contro lo Sporting
Sembra ormai delinearsi la formula della final eight per assegnare la Champions League al termine di una stagione tormenta a causa dell’emergenza coronavirus che ha determinato stravolgimenti in tutti i settori e anche in quello del calcio. La fase finale della competizione si giocherà non più a Istanbul, ma a Lisbona, città che evoca ricordi agrodolci per l’Atalanta.
Partiamo da quelli belli. Come ricorda L’Eco di Bergamo, nell’Estadio José de Alvalade l’Atalanta ha scritto una delle pagine più belle della propria storia Europe. Il 16 marzo 1988, infatti, la squadra allenata da Emiliano Mondonico pareggiò per 1-1 in casa dello Sporting Lisbona, nel ritorno dei quarti di finale di Coppa delle Coppe (dopo il 2-0 conquistato a Bergamo). La rete di Aldo Cantarutti fermò le velleità di rimonta dei lusitani e certificò l’accesso alle semifinali della competizione (al turno successivo l’Atalanta verrà eliminata dal Malines, ma questa è un’altra storia).
Nel 1963, sempre in Coppa delle Coppe, i nerazzurri incapparono, invece, in una sconfitta per 3-1 contro lo Sporting che vanificò il 2-0 dell’andata. La gara fu condizionata, però, dall’infortunio dopo pochi minuti di Pizzaballa, sostituito dall’attaccante Calvanese (all’epoca non esistevano le sostituzioni). Il doppio risultato portò alla “bella” di Barcellona dove si imposero i portoghesi per 3-1.
Io c’ero