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Il segreto per trattenere il Gasp: lasciargli i pieni poteri

L’Alex Ferguson, o aspirante tale, del calcio italiano, ovvero un manager all’inglese ad alta fedeltà a patto che abbia i pieni poteri. Il club lo consentirà al Gasp?

L’espressione “pieni poteri”, agli orecchi di malati fradici di democrazia sulla carta quali sono in genere gli italiani, evoca spesso rigurgiti di fascismo. L’uomo solo al comando, senza dover scendere a compromessi tra le parti o gli alleati, ammesso che ve ne siano. L’ultima volta che qualcuno ha deciso di chiederli, prima delle vacanze dell’anno scorso, gli è andata maluccio, vedi Matteo Salvini che non ne poteva più del condominio tra i banchi di governo coi vicini dei 5 Stelle, sognava le elezioni anticipate e di quel sogno è rimasto prigioniero. A mollo nella palude dell’opposizione che non può opporre alcunché a chicchessia, perché c’è la pandemia di mezzo e la paura agevola l’obbedienza del popolino all’uomo forte che s’è liberato del suddetto. Esiste ovviamente anche il rovescio della medaglia: la monodia magari è stonata, la polifonia spesso fa smarrire il filo della coerenza tra mezzi e fini, tra premesse e risultati. Dalla politica al calcio non è che cambi poi granché. A Bergamo ce n’è uno a cui darli, non per quieto vivere ma perché con lui s’è aperto un ciclo inimmaginabile di cui porta il 90 per cento dei meriti e un buon 10 di rotture di coglioni, tra dissidi di spogliatoio, o meglio in campo, polemiche, domande impertinenti o disinformate della stampa e tirammolla con la società. Si chiama Gian Piero Gasperini, ma non gli dispiacerebbe farla da emulo di Alex Ferguson: “Per una figura del genere in Italia è difficile, non ne abbiamo la cultura, una delle uscite nell’incipit stagionale.

UN GASP DAI PIENI POTERI. Vorrebbe essere un manager all’inglese e agire come tale, senza alcun dubbio, il profeta della nuova Atalanta che alla quinta stagione filata del suo interregno continua a stupire e incantare. Per la la filosofia di gioco, per le revisioni tattiche illuminanti, per la carica speciale nelle sfide a sensazione, per le serate magiche che sta facendo ancora vivere ai tifosi dagli stadi deserti. “La mia esigenza è avere le mani libere sulle scelte”, ha sibilato più volte a cavallo della diatriba col Papu Gomez, alzato metaforicamente da terra per non aver voluto virare a destra nel maledettissimo 2-2 col Midtjylland allo start di dicembre, per molti osservatori il punto di non ritorno, di rottura. In realtà il Gasp, superbo animale da campo, non se l’è presa per la temporanea insubordinazione cancellata dai fatti successivi, succosi e pregnanti come sempre, perché il capitano è un campionissimo dedito alla causa e sa come comportarsi anche coi compagni. L’uomo di Grugliasco, per quanto non lo ammetta apertamente, si sente limitato, frenato, costretto dalla mordacchia a non aprire bocca più del dovuto, lui che in vita sua non deve averla mandata a dire ad anima viva. Nei rapporti interpersonali e professionali esistono gli accordi scritti, beninteso. La maggior parte dei medesimi, però, vive sul non detto, sui desideri e i bisogni inespressi. I pieni poteri alla Sir Alex, appunto.

GASP COME SIR ALEX? Per fare della Bergamo del pallone una piccola Manchester, anche se l’interessato preferisce il City dell’idolo personale Pep Guardiola, uno che lo invitò a Barcellona quand’era un fresco disoccupato interista tanto da entrargli nel cuore vita natural durante, c’è bisogno di una delega massiccia di responsabilità da parte dei piani alti. Antonio e Luca Percassi, presidente e amministratore delegato, per trattenere un simile fenomeno, perché di questo si tratta, devono sciogliergli le briglie anche in tema di calciomercato. Eccole, le “scelte”, quelle inespresse, da linguaggio non verbale eppure facilmente intuitivo e intuibile, cui fa riferimento davvero il comandante in capo che non si sente ancora tale e ne soffre: poter avere la prima e l’ultima parola su tutto quel che poi deve funzionare a pelo d’erba. Niente mediazioni, nemmeno in caso di giocatori che non stanno al suo gioco. Altrimenti, la minaccia dietro l’angolo, c’è la perfida ma ricca e meno costrittiva Albione, la Premier League che ha un sacco di società piene di soldi che sognano il grande balzo in avanti.

COSA SERVE AL GASP. Programmazione, rosa, ruoli, posizioni sullo scacchiere, decisioni: non ci sono Gomez, Pessina o Ilicic che tengano, le redini vuole tenerle il Gasp e lui soltanto. Magari riabbracciando il fedelissimo Stefano Capozucca, diesse pure ex Cagliari e Frosinone rimasto a spasso, amicone dei bei tempi del Genoa, come esecutore della sua volontà ai tavoli delle trattative. Anche se Giovanni Sartori, in questi anni, di non utili alla causa gli ha portato solo Paloschi, Pesic, Schmidt e Rigoni, azzeccandole tutte e di più. Il rapporto con la Dea non può fare che il salto di qualità in questi termini. Diversamente, perché rimanere, per uno che nella sua carriera ha sempre rifiutato di fossilizzarsi su abitudini non sue e neppure gradite, dalla particina riservata agli uomini in squadra a tutto il resto? Non si vive a lungo di scalini già saliti e pianerottoli già conquistati. Ci vuole il ricambio generazionale. Ci vuole il polso fermo, a pieni poteri, di uno che ha dimostrato fin troppo di saperci fare. Dategli un budget e lasciatelo fare. Oppure all’orizzonte ci sono i Maurizio Sarri e i Rolando Maran di turno, per un prossimo futuro privo di pretese e con esse di ambizioni.

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3 anni fa

Massimo rispetto per mister Gasparini ma non potrà mai sostituire il lavoro o togliere le capacità decisionali del direttore Sartori, sarebbe pura utopia oltre essere un suicidio calcisticamente parlando.

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3 anni fa

il PAPU ED ILICIC SONO UN’PO STANCHI è giusto che giochino gli altri

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3 anni fa

via un papu se ne fà un’altro ,,non esiste che un operaio da un schiaffo al capo

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3 anni fa

Giustissimo : ognuno il suo ruolo

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3 anni fa

3 fuoriclasse GASPERSON sartori e percassi

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3 anni fa

Gasperini va preso per quello che è. Un genio in panchina ma con un carattere come Caravaggio. Prendere o lasciare. Mi sento però di scrivere che, anche nei suoi silenzi, Sartori è un fenomeno. Sta alla famiglia Percassi gestire questi due fuoriclasse.

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3 anni fa

Lunga vita a Gasperini

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3 anni fa

In questa foto quello che ride di più è il Mister, ciò significa che se ha poteri alla Ferguson, può anche andare via con una buona uscita, a meno che, siano gli altri che decidono di esonerarlo pur non avendo centrato obbiettivo Champion’s o Europa League ???????????

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3 anni fa

Le dittature non mi sono mai piaciute….

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3 anni fa

Comunque Gasparini a vita tutti bravi.non voglio dimenticare nessuno però non so se un altro allenatore avrebbe fatto quello che a fatto lui

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3 anni fa

Meno male

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3 anni fa

Gasperini nn si tocca! Papu e ilicic via!

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3 anni fa

Perché se lo chiama un grande club non può andare?

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3 anni fa

Non so perchè con la crisi Gasp/Gomez salti fuori l’opzione “plenipotenziario”. Sicuramente un allenatore deve avere il timone dello spogliatoio. Dargli molto di più non è necessario però per curare lo spogliatoio. Ci sono stati e ci sono tanti allenatori vincenti che non hanno avuto o hanno la società chiavi in mano. Il problema è perchè ti ritrovi un Papu che mugugna. Se, ripeto se, è colpa tua neanche se sei padrone del mondo avrai ragione. La soluzione deve essere da qualche altra parte….

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3 anni fa

????

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3 anni fa

Un dittatore

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3 anni fa

Ad ognuno il suo.Sartori porta i giocatori e sta al Gasp tutto il resto.

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3 anni fa

Cosa cavolo centra inserire il paragone con Salvini?

Stefano
Stefano
3 anni fa

Cosa c’entra Sarri, grande allenatore. Calcio spettacolo ad Empoli, Napoli e Chelsea. Farebbe benissimo anche all’ Atalanta dove è risaputo che gli allenatori sono messi in condizione di lavorare al meglio.
Senza nulla togliere a Gasperini che da qualche anno e’ il top dei mister in Italia.

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3 anni fa

Mio pensiero meglio sempre Accord o con la presidenza xchè colpe o elogi e ricavi o perdite!siano da imputare o omaggiare solo uno o sfigurare l’immagine come spesso non esistano nell’ calcio!!!

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3 anni fa

Si ritengo che se anche Sartori é fondamentale… I vari Castagne, Gosens, Hateboer, Freuler, Djimsiti sono scoperte sue. Dei conigli estratti dal cilindro… Poi il Gasp piano piano li ha inseriti nel sistema si gioco ed il risultato é sotto gli occhi di tutti… Se riuscissero a collaborare sarebbe meglio però anche in disaccordo diciamo che il risultato non é niente male. Spero che entrambi rimangano per molto tempo nella nostra squadra

Luciano tadini
Luciano tadini
3 anni fa

Il mestiere di coach e duro e lui deve essere in grado di prendere le due decisioni senz’altro giuste o sbagliste e sappiamo che il Gasp sa dire ho sbagliato. E non prende penso quanto i giocatori che fanno le belle donne come le star del Moulinrouge

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3 anni fa

Può condividere le scelte con Sartori.

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3 anni fa

A ognuno il suo mestieri. Gasperini è un allenatore ,faccia quello.e poi qualche intervista fa,forse addirittura rilasciata da questo sito,disse che non era cosa per lui.ritengo che Sartori sia anche uno dei migliori da in circolazione,quindi pensare ad altri mi sembra assurdo.pensiero mio.

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3 anni fa

Un articolo davvero stupido.

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3 anni fa

Non capisco il senso dell’articolo anche se si chiamasse pinco pallino è lui il coach. Ognuno deve fare il proprio mestiere.

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3 anni fa

Gasp all’ INGLESE

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3 anni fa

Scusate ma cosa c’entra Salvini con l,’Atalanta. Se parliamo di calcio lasciamo stare la politica!!

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3 anni fa

Gasperini deve avere la priorità su tutto .
Lui però deve dare garanzie di affidabilità sul fatto che rimanga sempre e resista alla tentazione di andarsene altrove.

Johnnypivetta
Johnnypivetta
3 anni fa

Un commento con un esempio politico che fa cagare,

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3 anni fa

Ma piantatela di srivere cassate non sapete neanche i risultati delle partite giocate un’ora prima ????❤️

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3 anni fa

1 a1 con il Midtjyalland, non 2 a 2…se vogliamo scrivere gli articoli almeno informiamoci meglio.State diventando peggio del bugiardino.Poi cosa vuol dire scrivere di politica fascismo..

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3 anni fa

Ci si dimentica troppo facilmente di Sartori… lasciarlo alla concorrenza sarebbe un delitto. Pieni poteri a Gasp, ma non escludiamo Sartori ?

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3 anni fa

Io penso che la società se ha fiducia del mister lo deve accontentare sopratutto sul mercato perché penso che i Sutalo Mojca de Paoli non siano richieste del mister infatti giocano pochissimo

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3 anni fa

Certo: pieni poteri, ci mancherebbe altro. Sulla formazione non si discute

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3 anni fa

Sempre Gasperini a prescindere

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3 anni fa

Si ma sul mercato non dimentichiamo il lavoro fatto da Sartori!!! Poche parole e tanti fatti!

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3 anni fa

E sia…

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3 anni fa

Sono d’accordo, chi a la competenza deve poter esercitarla, e penso che il Gasp lo abbia ampiamente dimostrato.

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3 anni fa

SE LO MERITA

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