Il trio Toloi-Romero-Djimsiti è la prima opzione, ma nelle ultime uscite i giocatori hanno dimostrato di sapersi adattare bene a spostamenti per motivi tattici
Quattro uomini (cinque quando anche Mattia Caldara sarà tornato sui livello che gli competono) per tre posti. È una frase che abbiamo ripetuto spesso parlando della difesa dell’Atalanta perché, in condizioni di normalità c’è un poker di calciatori a contendersi i posti davanti alla porta di Pierluigi Gollini: Berat Djimsiti, José Palomino, Christian Romero e Rafael Toloi (l’ex milanista lo mettiamo un passo dietro per i noti problemi fisici avuti di recente).
Un poker per Gasperini
Tutti questi calciatori hanno stili e caratteristiche diverse, ma una cosa li accomuna: la duttilità. Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, tra le principali risorse della Dea c’è la possibilità di poter adattare ogni giocatore all’avversario, senza snaturarlo. L’ultimo esempio l’abbiamo visto contro il Cagliari, con Romero dirottato sul centro-destra, lui che ha sempre giocato come centrale puro, per seguire Joao Pedro, l’uomo più pericoloso dei sardi. Discorso simile per Toloi, solitamente impelato sul centro-destra, ma contro la Lazio spostato a destra per aiutare Matteo Ruggeri prima e Robin Gosens poi a contenere Manuel Lazzari. Il trio Toloi-Romero-Djimsiti resta la soluzione ideale, ma cambiare, per questa Atalanta, non è un problema.
Grande Mister grande Dea